Un diciassettenne, dopo aver minacciato e derubato un coetaneo, lo ha costretto anche a subire atti sessuali. Rintracciato è stato condotto presso il Centro di prima accoglienza minori detenuti di Torino in attesa di giudizio.
Un 15enne in possesso di una pistola giocattolo, sprovvisto del tappo rosso, si aggirava, in compagnia di un amico, nei pressi di un terminal bus affollato di ragazzi all'uscita degli istituti scolastici.
Stavano raggiungendo a piedi la piscina quando sono stati sorpresi alle spalle dagli aggressori. Uno dei due ha puntato un coltello alla gola di una delle vittime per farsi consegnare gli smartphone e i codici di sblocco.
L'uomo, che le piccole consideravano al pari di uno zio, approfittando dell'assenza dei genitori toccava nelle parti intime le due sorelline, di neanche 10 anni.
Il delegato dovrà attestare di esercitare la responsabilità genitoriale e di agire con il consenso dell'altro genitore. La verifica dei requisiti sarà effettuata in tempo reale.
L'Autorità Giudiziaria procederà a svolgere le ulteriori indagini che potrebbero far emergere altri episodi di violenza sessuale e e di reati contro la libertà personale e patrimoniale.
Mentre uno bloccava l'accesso alla carrozza, gli altri due hanno aggredito il passeggero per farsi consegnare l'orologio e il borsello. Le grida dell'uomo hanno attirato gli altri viaggiatori.
Nel confronto tra il prete e gli accusatori sono emerse alcune difformità nel racconto che hanno convinto il gip a sostituire la misura dei domiciliari a quella dell'obbligo di dimora.