Elia è nato a gennaio 2023 in Canada, frutto del desiderio di genitorialità di Francesco e Ciro, una coppia omosessuale che due anni fa ha deciso di ricorrere alla gestazione per altri all'estero. Questi due papà ci hanno raccontato il loro percorso doloroso, la gioia incredibile di aver avuto un figlio dopo due aborti e il rapporto speciale che hanno con Rachel, la madre gestante, ormai parte integrante delle loro vite.
"Marco è nato sano e bellissimo. Il giorno dopo l'ho ritrovato in un'incubatrice devastato da ustioni sul lato sinistro del corpo". Il dolore di una giovane madre che ha vissuto sulla propria pelle e su quella di suo figlio il dramma della violenza ostetrica e della malasanità neonatale, riflesso di quanto sul lavoro l'indifferenza, la superficialità e l'insipienza vadano spesso a braccetto.
Il quadro sconcertante emerge dalla ricerca "L.E.I. Lavoro, Equità, Inclusione", promossa dalla Fondazione Libellula, che ha coinvolto più di 4.300 lavoratrici e libere professioniste provenienti da tutta Italia. La discriminazione di genere in ambito professionale è all'ordine del giorno. Le posizioni di potere sono quasi esclusivamente occupati dagli uomini.
Erika e Chiara, mamme di due bimbi, vivono in Emilia Romagna e in Puglia. Le loro storie descrivono un'Italia a due facce, raccontano di come il sistema sanitario e la routine della maternità sia così diversa a soli 700 chilometri di distanza.
Ogni donna deve avere il diritto di non voler diventare madre. Distruggere il luogo comune dell'orologio biologico e del pregiudizio del "per sentirsi completa bisogna fare un figlio" è un primo passo per concedere al mondo femminile un nuovo potere: essere felice.
La Corte Suprema Usa ha abolito la sentenza che nel 1973 legalizzava l'aborto in America. Questo tragico ribaltamento trasmette al resto del mondo l'idea che "si può tornare indietro", ostacolando i diritti riproduttivi delle donne. Lo spiegano Mori e Neri, direttore e codirettore della Rivista interdisciplinare di Bioetica.