Sotto sequestro 3 società, 99 rapporti bancari, diverse auto di lusso, terreni, opifici, per un totale di 30 milioni di euro. Tutto grazie a fatture gonfiate per creare fondi neri utili a pagare il pizzo al clan.
Le indagini hanno dimostrato come il clan fosse riuscito ad infiltrarsi in vari settori dell'economia locale. Dal commercio ortofrutticolo, alla gestione dei locali notturni, fino al giro d'affari riguardante il traffico di droga e lo sfruttamento della prostituzione.
Standing ovation all’arrivo del super ospite, ma applausi tiepidi quando è andato via. Oltre al personaggio, che può piacere o no, non è arrivato il messaggio. Tutti coinvolti dai pettegolezzi sanremesi, dal politically correct fino alla nausea. Meglio repostare solo ciò che viene condiviso da tutti. Perché la mafia non va su Instagram.
Duplice omicidio nel rione Don Guanella, a Napoli. Una delle vittime è fratello di un ex pentito, gli inquirenti escludono la vendetta “trasversale”; seguono la pista della guerra tra clan rivali.
Franca però non ha riconosciuto gli oggetti trovati affianco alla salma, vestita in giacca e cravatta. Nelle tasche un pettine, oggetto che la donna ha escluso che il padre portasse con sé.
È stato condannato a cinque anni di reclusione per il reato di scambio elettorale politico-mafioso l’assessore regionale al Bilancio Francesco Talarico.
Il vicedirettore di Rai3 ha rivelato di vivere sotto scorta 24 ore su 24 da agosto. Nel 2010 venne minacciato di morte dal clan Madonia per l'uscita del libro "Il Patto".
Le indagini sono partite nel 2017 dopo l'arresto di Ignazio Bruno, boss del clan mafioso di San Giuseppe Jato, e del suo autista Vincenzo Simonetti. I due, anche dal carcere, avrebbero mantenuto i rapporti con altri affiliati.