In occasione del convegno "Linguaggio di genere-NON SOLO PAROLE" abbiamo avuto modo di confrontarci con la linguista Manuela Manera: "Le parole descrivono la società in cui vogliamo vivere: una che ha ancora un forte predominio patriarcale e maschilista, oppure uno spazio democratico in cui tutte le soggettività hanno pari diritti".
Il tema continua a dividere l'opinione pubblica, tra femministi convinti e maschilisti legati alla società patriarcale. Quella del Signor Presidente del Consiglio è una precisa scelta di campo, una presa di posizione che in apparenza sembra incoerente col suo cavallo di battaglia: "Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre". Non tutte sono però disposte a soprassedere.
In occasione del convegno "Linguaggio di genere-NON SOLO PAROLE" abbiamo avuto modo di confrontarci sull'argomento con l'ex sindaco di Cerveteri, in provincia di Roma, Alessio Pascucci, il primo ad aver adottato una delibera per l'utilizzo del linguaggio di genere: "Finché non avremo una nazione che garantisce pari diritti, non saremo una nazione civile".
La Presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato una nota ufficiale in cui si dichiara che la giusta denominazione per il ruolo di Giorgia Meloni è "Il Signor Presidente del Consiglio".
"Il femminismo è un cambiamento sociale che inizia soprattutto da sé". Così il filosofo/blogger femminista Lorenzo Gasparrini. La scelta della Meloni di farsi chiamare "il premier" ha riacceso il dibattito.
Linguiste, filosofi, docenti e amministratori pubblici insieme per parità di genere ed emancipazione femminile. Il cambiamento deve partire dalle scuole e passare attraverso le parole. Questo il focus del convegno "Linguaggio di genere-NON SOLO PAROLE", tenutosi a Oriolo Romano, in provincia di Viterbo.
Sabato 22 ottobre a Oriolo Romano, in provincia di Viterbo, "Linguaggio di genere-NON SOLO PAROLE". A parlarne la presidente dell'associazione "Amore è rispetto-Rete contro la violenza di genere A.P.S.", Anna Maria Nami: "Educare al linguaggio neutro nelle scuole formerà adulti consapevoli e non violenti".