Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, è intervenuto a Montecitorio accolto dagli applausi dei parlamentari presenti in aula. Zelensky ha ribadito la necessità di aumentare le sanzioni e ringraziato l'Italia per l'aiuto fornito al suo Paese.
Nel mirino di Mosca c'è Zhytomyr: morti 3 soldati e un civile. In rete circolano video in cui l'esercito russo spara sui manifestanti a Kherson. Sale il bilancio delle vittime dall'inizio del conflitto: secondo l'Onu vi sono almeno 925 civili morti, tra cui 137 donne, 39 bambini. I feriti sono 1496 feriti. Terminati i colloqui, ma per l'Ucraina "la Russia non prende sul serio i negoziati".
Non ci saranno più il Cts, il commissario straordinario, l'obbligo di Green Pass per ristoranti, hotel e bar. L'obbligo vaccinale resta per Rsa, personale sanitario e scuole. L'allentamento delle misure elimina il limite di capienza negli stadi.
Secondo Andrea Costa nei prossimi giorni il Governo emanerà un decreto con cui verrà revocato l'obbligo in alcuni casi. In un video Giorgia Meloni accusa il Governo di voler prolungare l'obbligo di green pass fino al 2025.
Secondo il presidente Zelensky sono 52 i bambini che hanno perso la vita nell'arco delle ultime due settimane. Due dei quali, sono morti nell'attacco missilistico di ieri sera sulla città di Korbutova, che ha distrutto un dormitorio.
Lukashenko annuncia che la Bielorussia non scenderà in campo al fianco della Russia, ma i suoi militari vengono avvistati in Ucraina. Draghi definisce intollerabile, premeditata e immotivata l'aggressione di Putin ed eroica la resistenza di Zelensky e degli ucraini.
L'Unione Europea non ci sta al riconoscimento di indipendenza delle repubbliche separatiste e ha annunciato un pacchetto di sanzioni per la Russia. Intanto Putin continua a promettere forniture ininterrotte di gas per i mercati globali.
Il Premier ha incontrato i ricercatori dei Laboratori nazionali di Fisica Nucleare del Gran Sasso. ha ricordato i successi della scienza e gli investimenti per la ricerca con il Pnrr.
Sostenere che tanto si sapeva, che era previsto e prevedibile, che nessuno aveva i numeri per far prevalere la propria posizione, che tanto non cambia mai niente, siamo ed eravamo al solito teatrino, non è accettabile. Rende se possibile il tutto ancora peggiore. C'è un solo Presidente, ma guardando al futuro non è un bene.
Gli industriali insistono nel chiedere una task force coordinata dal Presidente del Consiglio, e sottolineano come le proposte illustrate al Mise vadano necessariamente condivise in un tavolo interministeriale presso Palazzo Chigi.