Difficile riuscire a partorire analisi complete riguardo alla crisi di governo occorsa ieri. Tante dinamiche sono ancora in divenire, ma alcune considerazioni, su convinzioni ribaltate e leader in preda al caos, si possono comunque fare.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto le dimissioni di Mario Draghi. Mercoledì il Presidente del Consiglio dimissionario dovrà presentarsi alle Camere; l'indiscrezione era già trapelata nel pomeriggio.
Si apre la crisi di Governo, il M5S non voterà la fiducia e Draghi potrebbe dimettersi. Salvini e Meloni: "Subito al voto". Provenzano attacca il centrodestra: "Stanno provando a cogliere l'attimo"
Ore cruciali per la tenuta del Governo Draghi. Il M5s con il non voto di ieri ha diffuso aria di crisi, ma giovedì sapremo. Se anche in Senato il Movimento romperà allora il premier si rimetterà nelle mani di Mattarella che chiederà alle camere di votare la fiducia.
Draghi aveva escluso categoricamente l'ipotesi di rimpasto che pure sembrava molto plausibile a detta di analisti politici e giornalisti. Alla base dell'incontro fuori programma ci sarebbero la scelta dei 5Stelle di non partecipare al voto sul Decreto aiuti alla Camera e la richiesta di una verifica di maggioranza avanzata da Forza Italia, primo fra tutti Silvio Berlusconi.
L'incontro tra Mario Draghi e Giuseppe Conte si terrà nel pomeriggio. Prima del faccia a faccia, riunione del Movimento per definire la linea guida in vista dell'appuntamento con il Premier.
La spaccatura nei 5Stelle, con l'abbandono di Luigi Di Maio e le ipotesi di appoggio esterno, hanno gettato nubi nerissime sul futuro dell'esecutivo. Ne abbiamo parlato col giornalista e commentatore politico Fabio Salamida: "Il primo partito italiano del 2018 sarà l'ultimo alle prossime elezioni. Il centro ha più leader politici che voti".
"Dal giorno dell'elezione ho dedicato tutto me stesso a tentare di risolvere i problemi che gravavano sul Paese, a cominciare dalla diffusione della pandemia", ha detto Suga alla stampa.