L’indagine è partita dalla denuncia di un’ex candidata al concorso per diventare ricercatore. Gli indagati non sono accusati solo di aver pilotato i concorsi, ma anche di aver usato le macchine di servizio e le carte di credito intestate all’Università per scopi personali.
Agostino Riva, candidato vincitore del ruolo di professore, avrebbe indicato a Galli i punteggi che la commissione doveva attribuirgli e i criteri che dovevano essere inseriti nel bando.