Grazie a un'attenta visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza all'interno dello stabile, i Carabinieri sono riusciti a rintracciare i ladri. I tre, dopo aver scassinato la cassaforte con la fiamma ossidrica, hanno rubato gioielli per un valore complessivo di circa 100mila euro. Prima di entrare in azione, i ladri pedinavano le vittime col Gps.
Perquisizioni e sequestri sull’intero territorio nazionale nei confronti di una vera e propria banda transazionale. Durante l'operazione, individuato almeno 70% di streaming illegale, corrispondente a più di 900mila utenti con profitti mensili per milioni di euro.
Del materiale recuperato, di provenienza sospetta e in parte già sguainato, bruciato e sminuzzato, sembra che almeno 250 chilogrammi siano stati riconosciuti come in uso alla Telecom.
I soggetti coinvolti farebbero parte di Cosa nostra; sarebbero esperti nel chiedere il pizzo ad imprenditori e commercianti. L'operazione ha richiesto l'ausilio sul campo da parte di centinaia di uomini dei Reparti Speciali.
Un 48enne e un 52enne sono stati arrestati perché ritenuti responsabili di un omicidio di stampo mafioso avvenuto nel 2001. Gli uomini sono stati portati in carcere secondo l'ordinanza del Gip.
Vano qualsiasi tentativo di soccorso da parte dei camici bianchi; per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Al momento, ancora non sono chiare le cause del gesto estremo, che sembra però legato alla stanchezza per la sofferenza di una patologia cronica di cui soffriva.
Sono stati trovati in possesso di un telecomando con il quale sarebbero riusciti ad aprire il cancello del magazzino. Tre persone sono state arrestate mentre cercavano di svaligiare un supermercato.
La notizia della dipartita dei due uomini è stata comunicata via Twitter dal Viminale: "Cordoglio del ministro Piantedosi per la tragica scomparsa dei piloti impegnati nello spegnimento di un incendio alle pendici dell'Etna. Profonda vicinanza del ministro alle famiglie e ai colleghi di lavoro".
Quindici persone sono finite in carcere e nove ai domiciliari per traffico internazionale di stupefacenti. L'operazione ha riguardato varie province d'Italia. Nell'inchiesta è venuto fuori come un membro dell'organizzazione brasiliana si sarebbe recato in Calabria per risolvere dei problemi legati al pagamento.