Arrestato il 7 febbraio 2020, Patrick Zaki è accusato di incitare al rovesciamento dell'amministrazione egiziana. Dovesse essere processato, secondo Amnesty International il ricercatore rischia la condanna fino a 25 anni di carcere.
Il provvedimento ha di fatto sostituito la detenzione domiciliare in custodia cautelare in carcere, ed è stato emesso dalla Seconda Sezione Penale della Corte d'Appello di Cagliari.
Secondo l'accusa, la donna avrebbe lasciato il figlio "all'esposizione prolungata ai raggi solari per un notevole lasso di tempo", tanto da provocarne la morte.
Fuggiti oggi due reclusi di circa 20 anni che sono riusciti a scavalcare il muro di recinzione durante l'ora d'aria. Sono in corso ricerche anche con l'ausilio di un elicottero.
La donna è accusata dalla Procura di Napoli dei reati, aggravati, di associazione a delinquere di tipo camorristico, estorsione, ricettazione di denaro di provenienza illecita e turbativa d'asta.
Amnesty International: "Per Patrick, chiuso nella sua cella della prigione di Tora, è stato un tempo lentissimo, pieno di angoscia, di dolore fisico, di sofferenza mentale. Continuiamo a rivolgere appelli alle autorità egiziane".
"Non potevo fare a meno di pensare che avrò presto la mia libertà, ma ora è chiaro che non accadrà presto", sono le parole del ragazzo affidate ai social.