Quattordici brani che suonano come un manifesto programmatico o come la colonna sonora di un rito di passaggio, se esistessero riti di passaggio in versione techno.
Un tassello in più per uno dei nomi più attesi della nuova scena elettronica made in Italy, un’artista a tutto tondo che scrive, produce, suona e canta da sola le proprie canzoni.