Secondo fonti statunitensi, è stato raggiunto un accordo al 90% tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi, sequestrati durante l’attacco del 7 ottobre. L’intesa, composta da 18 paragrafi, è quasi interamente definita e si concentra su tre aspetti principali: la fornitura di aiuti umanitari, lo scambio di prigionieri e il ritiro graduale delle forze israeliane. Tuttavia, restano ancora irrisolti i dettagli sul “Corridoio Philadelphi”, una via strategica tra Gaza e l’Egitto.
Le tre fasi dell’accordo prevedono una prima tregua di 42 giorni, prorogabile, che potrebbe portare a un cessate il fuoco permanente e al ritiro totale delle truppe israeliane dalle aree densamente popolate. Ma i negoziati sono stati complicati dalla tragica scoperta di sei ostaggi trovati morti dalle forze israeliane, presumibilmente uccisi dai loro rapitori.
Raid israeliani e morti civili
Nonostante i progressi diplomatici, i raid israeliani continuano. Le forze israeliane hanno confermato un attacco mirato nella cosiddetta “zona umanitaria” di Deir al-Balah, nel sud di Gaza, dove, secondo l’esercito, Hamas stava utilizzando un centro di comando per pianificare attacchi. Nella notte, un bombardamento ha colpito un’area vicina all’ospedale di al-Aqsa, causando la morte di almeno quattro persone, tra cui donne e bambini, secondo l’agenzia palestinese Wafa. Israele ha dichiarato di aver usato munizioni di precisione per limitare le vittime civili.
Tajani: “Cessate il fuoco urgente”
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha ribadito l’importanza di un immediato cessate il fuoco a Gaza, sottolineando che il numero di morti palestinesi è troppo elevato. In un’intervista, Tajani ha criticato chi legittima il terrorismo di Hamas e ha chiesto a Israele di lavorare per una tregua, ribadendo la posizione ferma dell’Italia contro tutti i totalitarismi.