venerdì, 19 Aprile 2024

I nuovi autoritarismi: godranno di consenso, sfrutteranno la democrazia, risponderanno ai mercati

L'affermazione di nuovi autoritarismi non porterà il mondo indietro di un secolo, godrà invece della escalation da parte di forze progressiste. Inoltre, saranno molto differenti da quelli che abbiamo conosciuto fino ad ora: godranno di consenso, usufruiranno di procedure democratiche, risponderanno rigorosamente alle esigenze di mercato.

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Nel febbraio del 2022 il Parlamento europeo esprimeva, in una risoluzione, “estrema preoccupazione per le sfide in materia di diritti umani e democrazia che determinano l’indebolimento della protezione della governance e delle istituzioni democratiche e dei diritti umani universali, nonché il restringimento dello spazio per la società civile, osservato in tutto il mondo“. Il futuro prossimo, su scala globale, sarà caratterizzato dal ritorno degli autoritarismi: è la direzione in cui sta andando il continente europeo come il resto del mondo. Il sogno delle democrazie occidentali, infatti, si sta lentamente sgretolando di fronte ad esigenze tecno-capitalistiche, le quali impongono all’autorità di far prevalere legge, utilitarismo e mercato sopra i concetti di persona, individuo e cittadino. L’affermazione di nuovi autoritarismi non porterà il mondo indietro di un secolo, godrà invece della escalation da parte di forze progressiste. Inoltre, saranno molto differenti da quelli che abbiamo conosciuto fino ad ora: godranno di consenso, usufruiranno di procedure democratiche, risponderanno rigorosamente alle esigenze di mercato.

Non saranno totalitarismi

Molte forze di opposizione, attualmente, conducono le battaglie politiche invocando la lotta a fascismi e nazismi. In realtà, è soltanto una guerra contro i mulini a vento, ed il motivo è abbastanza intuibile: nella società di oggi, un operato simile, avrebbe ben poca durata. Uno Stato totalitario (cioè una struttura monopartitica che tende a delineare ogni aspetto della vita quotidiana), estremamente conservatore, non sarà compatibile con il mondo del futuro imminente; soccomberebbe sotto i cannoni delle esigenze di mercato e avrebbe grosse difficoltà a trovare alleati. Questo perché la società, su scala globale, si sta organizzando secondo macro organizzazioni che superano il concetto di “nazione” e “sovranismo”, e che hanno nel mercato globale un serio requisito di sopravvivenza. Inoltre, fattore abbastanza decisivo, un governo totalitario avrebbe oggi grosse difficoltà a generare consenso in una popolazione i cui canoni differiscono notevolmente da quelli di un cittadino degli anni ’20 o ’30. I totalitarismi, poi, si nutrono della dimensione del Sacro; nel XXI secolo, almeno in Europa, stiamo invece assistendo ad un fenomeno di secolarizzazione senza precedenti.

Gli strumenti del consenso saranno i social e le persone di successo

Le autorità politiche ormai, da circa quindici anni, appaiono più all’interno dei dispositivi che nelle piazze. Il progresso tecnologico ha reso possibile, attraverso una rete informatica globale, una comunicazione immediata tra dispositivi localizzati in tutto il mondo. I social sono diventati pertanto una vera e propria bacheca di propaganda. Esprimono, infatti, ideologie democratiche: profili individuali (account), spazio per opinioni e dibattito pubblico (home e commenti), votazione democratica (like). Non solo, soddisfano inoltre le esigenze di borghesia e capitalismo: pubblicità a costo quasi nullo, diffusione di contenuti praticamente totale a livello statale, controllo sistematico del senso comune. Nei nuovi autoritarismi i social saranno lo strumento principale in mano alla macchina del consenso, alla cui costruzione aderiranno in modo sempre più decisivo persone del mondo dello spettacolo e dello sport. Se, infatti, i vecchi ordinamenti venivano eretti sul carisma e la figura del capo partito (unico e indiscusso), quelli del futuro sfrutteranno l’immagine di figure eminenti in campi lontani dalla politica (ma molto vicini alla gente) per erigere il Palazzo. Questo sarà possibile (lo stiamo vivendo già adesso) perché nella società del consumo sfrenato si genera, soprattutto nei più giovani, la credenza che l’influenza sulla decisione d’acquisto rispecchi l’essenza del prodotto: la verità sarà (lo è già ora) misurata e costruita sul numero di followers.

Legge e mercato

I nuovi autoritarismi faranno abuso della legge in nome delle emergenze del mercato globale. Tutto, però, verrà portato avanti attraverso procedure democratiche, che, tuttavia, rimarranno semplicemente formalità. Queste, serviranno a giustificare l’operato politico, ma solo a livello procedurale. Il Parlamento, infatti, come lo conosciamo noi, tornerà ad essere un elemento puramente consultivo. Il sistema elettorale non scomparirà, poiché consegna all’autorità statale la sua legittimazione; il reale potere decisionale dei cittadini sulle questioni che riguardano la nazione sarà totalmente annullato in favore di interessi che vanno ben oltre la sovranità territoriale e che alimentano il capitalismo mondiale. Ecco perché, tra non molto, a dominare la scena politica saranno le forze massimamente progressiste; attraverso esse gli autoritarismi potranno avere un controllo su una moltitudine decisamente più ampia di individui, mentre le forze conservatrici rappresentano un limite al mercato globale.

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