Sabato, a Cutro, si è svolta la manifestazione “Fermare le stragi in mare subito”. Il lunghissimo corteo con oltre 5.000 persone provenienti da varie regioni si erano diretti verso la spiaggia Steccato di Cutro per una marcia silenziosa che ha avuto come scopo l’indignazione delle moltissime associazioni/istituzioni presenti e la solidarietà alle vittime. Basta morti nel Mediterraneo, la Rete 26 Febbraio guida una protesta nazionale: intervista a Manuelita Scigliano
Nello stesso giorno, il mare aveva restituito altri due corpi dispersi, nel naufragio avvenuto due settimane fa. Una salma (una persona adulta) è stata trovata un paio di chilometri a nord del luogo del disastro, a Praialonga e l’altra (un bambino), in mare.
Ieri, 12 marzo, è stato ritrovato un altro copro, anche questo di un bambino, la 79esima vittima del naufragio. L’età del minore non è stata stabilita per colpa delle pessime condizioni del corpo dopo 15 giorni in mare.
I 33 dei corpi ritrovati fino adesso sono minori, tra loro 24 sono bambini tra 0-12 anni.
Secondo le stime fatte, mancano ancora almeno una ventina di migranti. Non è da escludere il fatto che tra loro ci possano essere ancora dei minori. In base ai numeri rilevati, il naufragio di Cutro può essere considerato “la strage dei bambini”.
Con l’intento di recuperare tutti i corpi, le ricerche sono state estese su un tratto di costa di 13 km. Con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori e con l’aiuto dei presidi a terra (Guardia Costiera, Questura Carabinieri, Guardia di Finanza. Vigili del Fuoco e la Protezione Civile) le ricerche continueranno.