Emergono nuove tensioni in Bosnia-Erzegovina. A scontrarsi, le forze politiche delle due entitĂ che costituiscono lo Stato Federale, vale a dire la Federazione di Bosnia ed Erzegovina (FBiH), a maggioranza croata e musulmana, e la Republika Srpska (RS), la Repubblica Serba di Bosnia.
Il terreno di conflitto, affiorato nei giorni scorsi, riguarda le competenze legislative della Republika Srpska in merito a regolamentazione e distribuzione del gas naturale. Attualmente infatti, nella Repubblica Serba di Bosnia, la situazione energetica è affidata a una Commissione di regolamentazione per l’energia; la gestione avviene prevalentemente a livello regionale e non esiste un organo che svolga il ruolo di “regolatore energetico” federale.
Al fine di sopperire a tale assenza, Denis Bećirović, membro della Presidenza della FBih avrebbe presentato una procedura ufficiale per la stesura di una legge che introduca un’istituzione con questo compito, su scala sovra-regionale.
La risposta di Stasa Kosarac, Ministro degli Affari Esteri e delle Relazioni Economiche della FBiH è stata immediata: ha dichiarato la proposta di Bećirović una violazione delle competenze istituzionali della RS nonché un’ipotesi in evidente incostituzionalità .
A insospettire ulteriormente il governo serbo-bosniaco è il dubbio di una ragione strettamente politica dietro la proposta di Bećirović: la Republika Srpska, infatti, sta discutendo l’avvio di un accordo internazionale sul gas naturale con la Serbia. L’attivazione della convenzione, come dichiarato dal primo ministro della RS Radovan Višković, garantirebbe maggiore sicurezza, stabilitĂ energetica e uno sviluppo economico piĂą rapido.
Višković e Kosarac hanno inoltre sottolineato che la RS ha soddisfatto tutte le raccomandazioni della Comunità energetica, diversamente dalla FBiH; i ministri serbo-bosniaci chiedono dunque che la Federazione di Bosnia-Erzegovina lavori per una soluzione conforme alle direttive europee che non limiti la giurisdizione srpska.
Le dichiarazioni di ieri pomeriggio del Ministro degli Esteri della FBiH Elmedin Konakovic lasciano sperare un’apertura al compromesso: il ministro si è detto pronto a discutere sull’accordo con la Serbia, senza “cedere al ricatto”. Ha messo in evidenza la necessitĂ di coinvolgere anche la Croazia nelle questioni internazionali tra Stati confinanti.