A La Spezia, un corriere sudamericano, è stato trovato morto lo scorso febbraio dopo scoppio di alcuni ovuli di cocaina che aveva ingerito per non farsi scoprire. È stato fatto a pezzi da quattro connazionali per recuperare la droga. I quattro sono stati arrestati dalle autorità con l’accusa di importazione, detenzione e spaccio di droga e di occultamento di cadavere.
Le indagini sono partite nel febbraio 2022. Un escursionista aveva ritrovato un teschio e altri resti umani nel bosco del monte Paroidi, in Liguria. Il corpo è stato identificato come appartenente a un 37enne domenicano residente a La Spezia, coinvolto in un giro di droga. Dagli esami effettuati, il corpo presentava segni di intossicazione di cocaina e tracce di un’operazione chirurgica artigianale effettuata post-mortem.
Nelle indagini sono stati impiegati più di 60 poliziotti e carabinieri e sono state svolte tra La Spezia e Carrara. Le autorità attraverso pedinamenti, intercettazioni e analisi dei tabulati telefonici hanno identificato un 27enne e un 29enne che lavoravano con il soggetto defunto nell’importazione della cocaina ad ovuli, già da dicembre 2021. I tre erano aiutati da un 30enne che lavorava presso una società di trasporti con un contratto di lavoro regolare e sfruttava i furgoni della ditta per consegnare la cocaina a domicilio.
Le autorità così hanno scoperto un giro di spaccio di droga nei pressi di La Spezia e Carrara, gestito da un 50anne dominicano, sempre residente a La Spezia e un 32enne colombiano residente a Carrara, entrambi arrestati. Risulta implicata anche una 27enne dominicana residente a La Spezia, denunciata in stato di libertà.