Si è conclusa lo scorso 5 febbraio la sessantacinquesima edizione dei Grammy Awards, trasmessa per il terzo anno consecutivo alla Crypto.com Arena di Los Angeles.
Tra gli highlights, Beyoncé ha portato a casa quattro statuette divenendo così l’artista con il maggior numero di vittorie di sempre. Kim Petras e Sam Smith hanno trionfato con Unholy nella categoria Best Pop Duo/Group Performance permettendo alla cantante tedesca di divenire la prima donna transgender a vincere un premio. Harry Styles ha vinto invece l’ambito premio Album of the Year.
Qui di seguito tutti i vincitori:
Beyoncé ha ritirato quattro premi: Best Dance/Electronic Recording per Break My Soul, Best/Dance Electronic Album per Renaissance, Best Traditional R&B Performance per Plastic Off the Sofa e Best R&B Song per Cuff it.
Sam Smith e Kim Petras che hanno trionfato come Best Pop Duo/Group Performance con Unholy rendendo così la cantante tedesca la prima donna transgender a vincere una statuetta.
Harry Styles ha ritirato tre premi: Best Pop Vocal Album, Album of the Year e Best Engineered Album, Non-Classical grazie al disco Harry’s House.
Lizzo ha avuto la meglio nella categoria Record of the Year con il brano About Damn Time, primo singolo estratto dall’ultimo disco Special.
Taylor Swift ha vinto il premio nella categoria Best Music Video per All Too Well: The Short Film.
Bad Bunny che ha ritirato il premio Best Música Urbana Album grazie aUn verano sin ti.
Kendrick Lamar ha portato a casa due statuette: Best Rap Performance grazie al brano The Heat Part 5 e Best Rap Album per Mr. Morale & the Big Steppers.
Il duo Wet Leg che ha trionfato nelle categorie Best Alternative Music Performance con Chaise Longue e Best Alternative Music Album per Wet Leg.
Brandi Carlile ha trionfato in tre categorie: Best Rock Performance e Best Rock Song per Broken Horses e Best Americana Album per In These Silent Days.
Ozzy Osbourne ha vinto il premio Best Rock Album con Patient Number 9.
Marc Anthony ha conquistato la vittoria nella categoria Best Tropical Latin Album con Pa’llá Voy.
Michael Bublé ha portato a casa il grammofono per il Best Traditional Pop Vocal Album con il disco Higher.
Bonnie Raitt ha conquistato tre statuette: Song of the Year e Best American Roots Song per Just Like That e Best Americana Performance per Made Up Mind.
Viola Davis è entrata nel ristretto club degli EGOT, ovvero gli artisti vincitori dei principali premi del mondo dello spettacolo: Emmy, Grammy, Oscar e Tony. L’attrice ha conquistato la statuetta per il Best Audio Book, Narration & Storytelling Recording grazie a Finding Me.
In attesa del tour con cui farà tappa anche in Italia, Madonna ha preso parte ai Grammy Awards introducendo Sam Smith e Kim Petras. Ha lanciato un messaggio al pubblico: “Se ti chiamano scioccante, scandalosa, problematica, provocante o pericolosa, significa che ce la stai facendo”.
Jill Biden è stata tra i presenter della serata che hanno avuto il compito di annunciare i nomi dei vincitori. Insieme a lei anche Jennifer Lopez, accompagnata dal marito Ben Affleck.
Tra i momenti più emozionanti della 65° edizione dei Grammy Awards il tributo di Stevie Wonder, affiancato da Smokey Robinson e Chris Stapleton, alla Motown, storica etichetta discografica statunitense. Mary J. Blige è invece salita sul palco per esibirsi sulle note di Good Morning Gorgeous.
i Måneskin hanno mancato la vittoria nella caegoria New Artist, ma sono stati tra i protagonisti della serata. Damiano, Ethan, Victoria e Thomas hanno portato una ventata di rock ed energia sul red carpet dello show.
Chris Martin, voce e leader del gruppo britannico Coldplay, è salito sul palco della Crypto.com Arena di Los Angeles per presentare il premio Record of the Year.
Tra le altre presenze anche Olivia Rodrigo che lo scorso anno ha portato a casa ben tre statuette: Best New Artist, Best Pop Vocal Album e Best Pop Solo Performance.
Shania Twain ha presentato il premio Best Country Album. La cantante conta cinque statuette in bacheca.