giovedì, 28 Marzo 2024

State of consciousness, arriva al cinema il thriller psicologico che abbatte il confine tra incubo e follia

Incubi o ricordi? In questo thriller psicologico di Marcus Stokes sogni e visioni si sovrappongono, rendendo il confine tra follia e realtà sempre più sottile.

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Marcus Stokes è un regista americano che affonda le radici della sua carriera negli effetti speciali, State of consciousness è il suo primo lungometraggio. Il film è stato girato nel 2021 in Puglia, tra Bari e Bitonto. Nella provincia barese infatti, sono stati trovati due stabili decadenti in perfetto stile texano. Si tratta dei due edifici in cui si svolgono le scene principali del thriller psicologico, proiettato nelle sale cinema dal 19 gennaio 2023.

State of consciousness mette in discussione ciò che pensiamo sia reale, ci insegna che spesso riteniamo “realtà” la nostra personale interpretazione di un avvenimento. Qual è il vero confine tra sogni e allucinazioni? È la domanda che attanaglia Stephen, il protagonista del film interpretato da Emile Hirsch, la star di Into the Wild – Nelle terre selvagge.

Tra incubi e ricordi che si sovrappongono, Stephen non sa più a cosa credere. È rinchiuso in un ospedale psichiatrico dove gli vengono somministrati farmaci per un disturbo che non ha. Non sa se il ricordo della vita che aveva prima del ricovero è la realtà oppure se è un’allucinazione dovuta alle cure di cui in realtà non necessita… o forse sì. È consapevole solo di una cosa: gli manca la sua fidanzata Alicia (interpretata da Tatjana Nardone).

Prima di ritrovarsi prigioniero in un istituto per la sanità mentale, Stephen conduceva una vita tranquilla. Viveva con Alicia in una casa modesta e gestiva un’officina. Un giorno, all’improvviso, piomba in casa loro la polizia per fare delle ricerche nell’officina da lui gestita per via di un’indagine in corso. Dentro al bagagliaio di un’auto trovano un cadavere, sulla macchina ci sono le impronte di Stephen poiché ci stava lavorando per ripararla. Gli agenti non provano nemmeno ad ascoltare le sue giustificazioni e Stephen si ritrova in arresto.

Seppur innocente, le impronte sull’auto parlano chiaro. Non potendo dimostrare di essere stato incastrato, l’unica via d’uscita suggerita dall’avvocato è mettere in dubbio la sanità mentale di Stephen. Ottenendo l’infermità mentale, riesce ad evitare il carcere. Il protagonista viene internato in una struttura psichiatrica che utilizza metodi sperimentali con i pazienti, metodi non sempre ortodossi. La dottoressa Laura Fielder (interpretata da Kesia Elwin) lo prende in cura e gli somministra un sedativo per fargli perdere i sensi… per un anno intero. Lo stesso giorno del suo risveglio, viene dimesso. La dottoressa Fielder spiega ad Alicia che il suo ragazzo dovrà continuare a prendere farmaci per non ricadere in episodi psicotici… che Stephen non ricorda di avere avuto.

Il protagonista vuole ricordare cosa gli è stato fatto in ospedale, smette così di prendere le medicine. All’improvviso, iniziano a capitargli avventure improvvise e pericolose. Una banda di motociclisti lo picchia a sangue per derubarlo, abbandonandolo nella stazione di servizio… distruggendola. Quando Stephen racconta ad Alicia dell’accaduto, le fa vedere le rovine ma… la stazione è intatta. Poco dopo, sogna (o ricorda?) la dottoressa Fielder fargli un elettroshock. Non sa se è un incubo oppure un dejà vu, sull’orlo della follia torna dalla dottoressa Fielder in cerca di rispondere. Gli viene diagnosticata la schizofrenia paranoica e gli viene detto che le allucinazioni e la perdita di memoria (o di coscienza?) sono i sintomi della malattia. Lui non le crede, all’interno della struttura trova un libro pieno di pagine bianche ed una pistola con cui uccide la dottoressa. Si punta addosso la stessa pistola e si risveglia all’ospedale sotto elettroshock, perdendo completamente la distinzione tra follia e realtà. In prenda ad uno stato mentale confusionale, ruba l’auto della dottoressa defunta (per davvero o solo in sogno?) e torna alla stazione di servizio per cercare la fidanzata. Scopre che non hanno mai abitato lì, cerca di fare mente locale e si ricorda che Alicia aveva sempre voluto vivere in Messico. Stephen parte per cercarla ma quando la trova, non è affatto come nei suoi ricordi (o sogni?). Alicia è deperita, trasandata, vive in una casa fatiscente dove nasconde (nemmeno con troppo impegno) denaro di dubbia provenienza e droga. Trova però ciò che cercava: spiegazioni. L’arresto di Stephen è realmente avvenuto, prima di quell’episodio era un tossicodipendente mentalmente instabile. Alicia lo aveva convinto ad uccidere il suo ex fidanzato, un ricco spacciatore a cui avevano rubato auto e soldi per fuggire in Messico insieme. Durante la fuga, si sono introdotti in una casa vicino ad un distributore di benzina, legando il proprietario nel seminterrato. È la verità o Stephen sta avendo un’altra allucinazione? Lo scoprirete al cinema.

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