Alle 15 di oggi, venerdì 30 dicembre, è stato approvato il Decreto rave, a seguito di una lunga maratona di interventi ostruzionistici da parte delle opposizioni della Camera. Dopo essere passato al Senato con 92 voti a favore, 75 contrari e un astenuto, il sì definitivo in Aula arriva con 183 favorevoli, 116 no e un astenuto. Sono invece 50 gli assenti, alcuni dei quali giustificati. Si è dovuto ricorrere alla “ghigliottina”, chiamata anche “tagliola”, ossia passare direttamente al voto finale di un decreto a prescindere dalla fase dell’esame in cui esso si trovi.
Decreto rave: cosa prevede
Il decreto affronta varie tematiche, prima tra tutte la stretta sui rave. Infatti introduce le misure per chi organizza raduni non autorizzati. È stato stabilito che la pena è la reclusione da tre a sei anni e una multa da mille a 10mila euro per “chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati”, mettendo a rischio “l’incolumità pubblica” o si faccia uso di sostanze stupefacenti.