giovedì, 28 Marzo 2024

“Alla Cresima niente più madrina o padrino”: la scelta di padre Cristiano divide i cattolici

La scelta decisamente contro corrente di padre Cristiano Raspino, frate cappuccino, sta sollevando un mare di polemiche, la comunità è divisa tra favorevoli e contrari. Abbiamo sentito il diretto interessato.

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Durante la celebrazione, i cresimandi non saranno più accompagnati, mano sulla spalla, dal padrino o dalla madrina. Almeno non quelli che sceglieranno la parrocchia Beata Vergine Maria Immacolata a Oristano. La scelta decisamente contro corrente di padre Cristiano Raspino, frate cappuccino, sta sollevando un mare di polemiche, la comunità è divisa tra favorevoli e contrari. Dicerto la presa di posizione sta continuando a far discutere. Così abbiamo deciso di sentire il diretto interessato; con padre Cristiano abbiamo parlato non solo della sua iniziativa, ma anche delle polemiche che ne sono derivate.

Riportare lo sguardo all’essenza del sacramento

Bisogna riportare lo sguardo all’essenza del sacramento. Mi sono accorto dalla mia esperienza che il padrino, o la madrina, non servivano più per quanto riguarda il sacramento della cresima. Era diventata una figura un po’ sbiadita dal punto di vista della fede, nonostante ci fosse una grande forza affettiva” ci ha detto padre Cristiano. Sostenere che il frate francescano abbia negato la possibilità di avere un padrino o una madrina è scorretto. Quello della cresima è infatti il secondo padrino, o la seconda madrina, che riceve il cristiano; il primo è quello del battesimo. Uno dei canoni della Chiesa cattolica dice che “non è obbligatoria la figura del padrino” ricorda padre Raspino; nella cattolicità italiana quella del padrino e della madrina è una figura legata alla tradizione, meno ai criteri di fede.

Requisiti e responsabilità giuridiche

Il padrino è una persona che deve presentare un nulla osta. “La Chiesa, a questa figura, riconosce un rilievo giuridico” ci ha detto padre Cristiano. Chi deve assumere il ruolo di padrino e madrina è riconosciuto dalla Chiesa come una figura che possiede dei requisiti; non è una figura che deve semplicemente sostenere affettivamente il cresimando. “Durante gli incontri che si fanno prima del sacramento, ho trovato molte persone che sono lontane dalla Chiesa. Questo non vuol dire che siano cattive persone, anzi, sono validissime persone. Quando si rilascia un nulla osta, il parroco conferma che il padrino o la madrina si impegnano a condurre una vita cristiana conforme alla fede e all’incarico che si assume” ha sottolineato fra Raspino. Non si tratta di puri o impuri, ma in un percorso di fede alcuni indici ci dicono dove si è arrivati in un cammino religioso.

La semplicità del cammino cristiano

“Sono rimasti interdetti tutti. Il 70% ha accolto tuttavia questa decisione. Al termine di questo percorso (che terminerà ad aprile), darò il nulla osta a chiunque volesse fare il sacramento in un’altra parrocchia. Due hanno abbandonato” ha assicurato padre Cristiano. Questa scelta non è nata dall’oggi al domani ma è maturata dopo anni di riflessioni ed esperienza sul campo. “Ci sono altri parroci che hanno tolto i padrini e le madrine di cresima. Anche nel panorama nazionale“. Nella cittadina di Oristano, dunque, chi polemizza per la decisione di fra Raspino sembrerebbe spinto più da un attaccamento a qualcosa di artificioso che non all’essenza di quello che è il sacramento della cresima. Urge, a giovamento della stessa cristianità, un ritorno alla semplicità ed al riconoscimento della vera essenza di un cammino cristiano.

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