Nella serata di ieri, 28 novembre, fortissimo scossone in casa Juventus: l’intero Cda si è dimesso. Una decisione unanime che deriva dal coinvolgimento nell’indagine Prisma per falso in bilancio e dalle contestazioni della Consob. Andrea Agnelli, dunque, lascia la presidenza bianconera dopo 12 anni.
Gianluca Ferrero nuovo presidente
Secondo alcune voci, Exor, holding della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, avrebbe scelto come nuovo presidente Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società.
Exor su Ferrero
“Ferrero possiede una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una genuina passione per il club bianconero, che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire l’incarico”. Exor comunicherà la lista completa dei candidati per il rinnovo del Cda entro i termini di legge, cioè 25 giorni prima dell’assemblea del 18 gennaio.
La decisione di abbandonare la Juventus
Una decisione maturata al termine di una lunga riunione del Cda straordinario, convocato nel pomeriggio alla Continassa. Nella documentazione esaminata dal consiglio “i nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob sui bilanci della società al 30 giugno 2021”. In giornata il consiglio bianconero ha “nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati dalla società di revisione Deloitte&Touche”.
Dopo 12 anni, dunque, termina l’era Agnelli; in bacheca, nove scudetti consecutivi, altri trofei, due finali di Champions e il colpo del secolo in maglia bianconera, Cristiano Ronaldo. Tante le difficoltà nell’ultimo periodo con l’inchiesta sui bilanci: nel mirino dei magistrati, le “manovre stipendi”, le plusvalenze e le critiche della Consob. Un periodo tormentato, con i conti pesantemente in rosso: registrato un passivo di 253 milioni quest’anno, dopo la perdita di 209 dell’esercizio precedente. Difficoltà riscontrate anche sul campo, con la squadra eliminata dalla Champions League già nella fase a gironi e lontanissima dalla capolista Napoli in campionato.
Le difficoltà della dirigenza e le parole di Agnelli
Tanti i passaggi giudiziari, con le perquisizioni della Guardia di Finanza, e quelli di Borsa, che hanno fatto rinviare per due volte l’assemblea degli azionisti, slittata prima da fine ottobre al 23 novembre e poi al 27 dicembre. La dirigenza, che aveva già presentato le sue contro-deduzioni all’organo di vigilanza della Borsa, si è convinta a rivolgersi ad altri esperti. Le accuse della Procura di Torino e le osservazioni della Consob hanno portato il Cda bianconero a presentare le dimissioni chiedendo al solo amministratore delegato Maurizio Arrivabene di restare nel suo ruolo nella fase-ponte fino al 18 gennaio 2023, quando è stata convocata l’assemblea degli azionisti che dovrà approvare il nuovo Cda.
L’ormai ex presidente Andrea Agnelli ha lasciato i suoi tifosi con una lettera: “Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita”.
Pare sia arrivato il momento di una nuova era nella storia della Juventus. Circolano voci che riconducono alla Vecchia Signora grandi bandiere, come Del Piero o Chiellini. Nel frattempo, il primo passo è la nomina di Maurizio Scanavino come direttore generale; un incarico che gli ha conferito il Cda dimissionario “al fine di rafforzare il management della società”. Scanavino, tuttavia, manterrà le sue cariche nel gruppo Gedi, di cui è amministratore delegato.