Nei giorni scorsi il Garante della Privacy ha sanzionato Vodafone Italia per 500mila euro, in seguito al reclamo di una signora che si è vista trasferire la propria linea internet e telefonica fissa all’operatore senza alcun consenso. Con la sanzione, che segue le multe dell’anti trust a Vinted e Mediaworld, il Garante ha ribadito il suo essere contrario a messaggi incomprensibili per spingere gli utenti a sottoscrivere i contratti. In seguito alla decisione del Garante per la Protezione dei Dati Personali, la società dovrà controllare che i suoi operatori dei call center si comportino correttamente durante le campagne di telemarketing, specialmente durante l’acquisizione del consenso per finalità pubblicitarie.
Durante l’istruttoria del Garante, Vodafone si era difesa affermando che l’anziana avesse contattato volontariamente un call center, situato in Albania, per farsi proporre un contratto più vantaggioso; secondo la società, la donna avrebbe successivamente confermato al telefono di voler sottoscrivere l’offerta. Nel corso della sua indagine l’autorità ha riascoltato la registrazione telefonica, riscontrando che l’anziana non era stata informata adeguatamente sul trattamento dei suoi dati. L‘operatore avrebbe letto l’informativa ad una velocità di 63 parole in 16 secondi. Al termine degli accertamenti, il Garante della Privacy ha stabilito che anche il contratto offerto era stato letto a una velocità di 200 parole al minuto per 6 minuti, tanto da risultare incomprensibile anche dopo ripetuti ascolti.