giovedì, 28 Marzo 2024

Non accetta la separazione, calci pugni e coltellate ai parenti della moglie mentre lei lo denuncia

L'uomo è stato stato fermato sotto casa dei suoceri mentre la donna stava denunciando anni di maltrattamenti subiti. Contrario alla separazione, ha preso a calci, pugni e coltellate i parenti della moglie per aver creato una rete di protezione.

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Nel pomeriggio di sabato 12 novembre, la Polizia ha arrestato a Gallarate, in provincia di Varese, un 32enne pakistano per lesioni aggravate. Mentre gli agenti della Squadra Volanti stavano ascoltando il racconto di una donna pakistana, che aveva deciso di denunciare il marito dopo anni di maltrattamenti subiti, anche alla presenza dei figli minori, i colleghi sono dovuti intervenire con due equipaggi presso l’abitazione dei parenti della donna, dopo che lei stessa, durante la denuncia, ha appreso telefonicamente che l’uomo si è presentato a casa dei genitori armato di coltello.

I poliziotti, giunti immediatamente sul posto, hanno individuato il marito nel cortile della casa mentre, con indumenti intrisi di sangue, bloccato con difficoltà da quattro persone, alcune anche ferite. L’uomo è stato immobilizzato e preso in consegna dagli agenti. Sul luogo sono intervenute due ambulanze per trasportare i parenti feriti della giovane pakistana in ospedale, due dimessi con 25 giorni di prognosi per traumi, lesioni e abrasioni multiple, uno con cinque giorni per contusione. Dalle testimonianze sembrerebbe che l’uomo non avesse assolutamente intenzione di accettare la separazione, decisione presa dalla donna, e contrariato dal comportamento dei suoi familiari, che avevano creato una rete di protezione a difesa della vittima, quel pomeriggio si è presentato armato a casa dei suoceri, che la ospitavano temporaneamente dopo l’ennesimo episodio di violenza.

Giunto a destinazione, ha scavalcato la recinzione condominiale e ha raggiunto i parenti che, avendolo visto entrare, si sono recati in cortile. Il 32enne si sarebbe scagliato violentemente contro di loro con calci, pugni, coltellate e tentando di strangolare uno di loro. Dopo alcuni minuti di brutale colluttazione, uno di loro sarebbe riuscito a disarmarlo e, a fatica, tutti insieme sarebbero riusciti a immobilizzarlo, placando la sua aggressività. Dopo aver ricostruito la vicenda, gli agenti lo hanno arrestato per i reati di lesioni aggravate e possesso ingiustificato di strumenti atti a offendere. L’uomo si è presentato al Tribunale di Busto Arsizio e, all’esito del giudizio per direttissima, è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese.

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