giovedì, 28 Marzo 2024

Emergenza carceri, detenuto 22enne si impicca a Torino e medico aggredito a Sassari. Ministro Nordio: “Sforzi per migliorare la situazione”

Dopo le dichiarazioni del neoministro della Giustizia Carlo Nordio sulla priorità delle carceri nel suo programma, oggi anche il sindaco di Milano Beppe Sala è intervenuto sul tema denunciando lo stato di San Vittore. A Torino un detenuto 22enne si è ucciso impiccandosi nella cella. Nel penitenziario di Sassari un medico è stato aggredito a calci e schiaffi da un carcerato.

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L’emergenza carceri torna in primo piano nella giornata di oggi, venerdì 28 ottobre: a Torino un giovane detenuto si è ucciso, impiccandosi, nella casa circondariale Lorusso e Cutugno, mentre nel penitenziario di Sassari la vittima è invece un medico aggredito da un detenuto. I fatti sono avvenuti a un giorno dalla dichiarazione del neo Ministro della Giustizia Carlo Nordio nella sua prima uscita istituzionale in occasione della presentazione del calendario 2023 della Polizia Penitenziaria, tenutosi nella mattina di ieri, giovedì 27 ottobre, presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università Roma Tre. “Il carcere è una priorità tra i miei compiti“, ha dichiarato il Ministro, aggiungendo: “Ho deciso che la mia prima visita esterna non sarà in uffici giudiziari, ma in alcune carceri, in particolare difficoltà. Va dato atto alla ministra Marta Cartabia e al capo del Dap Carlo Renoldi di essere stati efficaci nel far fronte ai problemi delle carceri. Dedicheremo il massimo sforzo a migliorare ulteriormente la situazione“.

La voce del ministro Nordio non è l’unica che si è alzata per commentare l’emergenza carceri. Nella mattina di oggi il Sindaco Sala, in occasione della visita al carcere di San Vittore per la presentazione del progetto Off Campus promosso dal Politecnico di Milano, ha dichiarato: “Le condizioni di vita dei detenuti a San Vittore sono indegne, non è un carcere degno di Milano. La mia posizione è che a questo punto o ci si mette mano e si investe, si cambia oppure veramente è meglio trasferirlo“. Entrando nello specifico e riferendosi in particolare alle celle del reparto femminile visitate, ha affermato: “Per fare un piccolissimo esempio, che una stanza dove stanno più donne recluse abbia un bagno con una turca a Milano nel 2022 non va bene. O c’è un progetto di vero ammodernamento che ridia dignità al carcere oppure non va bene così“.

A Torino un giovane detenuto suicida in carcere

Un 22enne di origine africana si è ucciso impiccandosi nella sua cella, intorno alle 8 di questa mattina, 28 ottobre. L’uomo si trovava nel padiglione B, nella sezione “nuovi giunti” del carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Era stato arrestato solo mercoledì 26 ottobre per il furto di un paio di cuffiette bluetooth in un centro commerciale ed era in attesa dell’udienza di convalida. Gli agenti hanno provato a rianimarlo intervenendo più volte col defibrillatore, ma non c’è stato nulla da fare. Il 22enne è il 72esimo caso di suicidio in carcere in Italia dall’inizio dell’anno. La direttrice del carcere ha rilasciato una dichiarazione a Repubblica in cui afferma: “Sono sconfortata. Il detenuto era appena arrivato, la visita all’ingresso non aveva rilevato criticità: non c’è stato nemmeno il tempo di accorgersi di qualche problema e intervenire“. La garante dei diritti dei detenuti, Monica Gallo, sulla morte di oggi ha invece dichiarato: “Ogni suicidio rappresenta il fallimento non solo della comunità penitenziaria, ma di tutta la collettività. Giovani, spesso soli sul territorio, con storie faticose e vite ai margini, spesso alla prima carcerazione per reati minori, verso i quali si aprono con troppa facilità le porte del carcere per non riaprirsi più alla vita“.

Detenuto a Sassari aggredisce un medico a calci e schiaffi

I fatti risalgono al pomeriggio di ieri, giovedì 27 ottobre, quando un detenuto del carcere di Bancali, a Sassari, ha aggredito un medico a calci e schiaffi. A denunciarlo è il segretario nazional del sindacato autonomo della Polizia penitenziaria Polgiust, Roberto Melis. Il detenuto era stato condotto in infermeria perché lamentava una forte emicrania e dopo aver ricevuto le cure, rivendicando di non essere stato assistito nel migliore dei modi, ha aggredito il medico, colpendolo con schiaffi e calci in faccia. Come riporta il segretario Polgiust: “Tutto si è svolto improvvisamente e solo grazie alla prontezza del poliziotto di turno si è evitato che l’aggressione si trasformasse in qualcosa di più grave. Quanto avvenuto nel carcere di Sassari è solo l’ultimo episodio di violenza contro il personale di servizio che si verifica in questo periodo. Più volte abbiamo sollecitato i vertici dell’amministrazione penitenziaria, sia regionali che nazionali, ad adottare soluzioni che possano prevenire simili fatti, ma a oggi nulla è stato fatto. A Sassari si continua a lavorare senza comandante e direttore in pianta stabile e con un esiguo numero di figure appartenenti ai ruoli apicali, nonostante ciò con grande professionalità e senza scordare mai il giuramento fatto i poliziotti penitenziari quotidianamente portano avanti la loro missione“.

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