mercoledì, 24 Aprile 2024

Una “Artemisia” ritrovata, risorge l’opera dell’artista dopo l’esplosione di Beirut

Dopo l'esplosione avvenuta a Beirut il 4 agosto 2020, viene attribuita all'artista Artemisia Gentileschi un'opera, per adesso in restauro al Getty, raffigurante Ercole con la regina Onfale.

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Era stata gravemente danneggiata in seguito all’esplosione del porto di Beirut nel 2020, una grande tela in restauro al Getty, ora attribuita ad Artemisia Gentileschi. Il quadro raffigurante Ercole con la regina Onfale di Lidia si aggiunge così a un’altra tela della pittrice italiana di età barocca, la cosiddetta “Maddalena Sursock”, anch’essa danneggiata dall’esplosione e che è già stata restaurata in Italia.

“E’ certamente un dipinto di Artemisia”, queste le parole del curatore del Getty Davide Gasparotto che ha portato il quadro al museo per il restauro e per una mostra: “In termini di dimensioni e di complessità nella composizione delle figure è uno dei più ambiziosi della sua intera opera”.

Il 4 agosto 2020 l’esplosione al porto di Beirut provocò oltre 200 morti e 7.500 feriti, danneggiando diversi edifici tra i quali anche il Palazzo Sursock, una villa di metà Ottocento in cui influenze architettoniche veneziane si mischiano con quelle ottomane. L’attribuzione del quadro ad Artemisia si basa, sulla tesi di dottorato alla Sorbona dello storico dell’arte libanese Gregory Buchakjian.  Con quest’opera il numero di dipinti di Artemisia conosciuti sale a 61, ha dichiarato Sheila Barker, una specialista della pittrice e la fondatrice del Jane Fortune Research Program on Women Artists al Medici Archive Project.

Prima dell’attribuzione anche “Ercole e Onfale” era esposto come opera di anonimo del Seicento, propio come “la Maddalena. Il quadro è adesso in terribili condizioni, con un taglio di mezzo metro, all’altezza del ginocchio di Ercole, buchi, strappi e schegge di vetro conficcate nella tela come conseguenza dell’esplosione. In base all’accordo con il proprietario Roderick Sursock Cochrane, una volta restaurato il dipinto resterà al Getty fino a quando anche il restauro del Palazzo Sursock non sarà completato, si spera quindi di poterlo esporre al pubblico nel 2024 accanto alla “Lucrezia” della stessa Artemisia che l’anno scorso è entrata nelle collezioni del museo. Secondo la ricostruzione di Gasparotto il quadro sarebbe stato dipinto intorno al 1635, durante un soggiorno napoletano dell’artista. Il suo arrivo a Beirut sarebbe avvenuto negli anni Venti dopo il matrimonio di Alfred Sursock con Maria Teresa Serra di Cassano, una esponente di una vecchia famiglia napoletana.

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