Ritrovarsi completamente sola, con le manine gelide e la paura in gola, lontana dallo sguardo di mamma e papà, su un barcone guidato da scafisti salpato dalle coste tunisine e diretto verso Lampedusa, l’isola del domani migliore per migliaia di migranti. È quanto accaduto a una bambina tunisina di 4 anni, approdata sulle rive siciliane a bordo di un’imbarcazione carica di persone ammucchiate in cerca di speranza. La piccola con quegli occhioni smarriti è arrivata in Italia senza i suoi genitori e la sua sorellina di 7 anni, rimasti sulla terra ferma in Tunisia, perché travolti dai momenti di panico e caos che caratterizzano quasi tutte le odissee nel Mediterraneo. La drammatica storia è stata raccontata su Twitter da Majdi Karbai, eletto al Parlamento tunisino nel 2019 e residente attualmente in Italia dove è impegnato con l’associazione Save The Children.
Bambina #migrante di 4 anni #tunisina sbarcata da sola a #Lampedusa, i genitori insieme alla sorella di 7 anni sono rimasti sulle coste tunisine, causa di panico durante l’imbarcazione che ha spinto il barcone di partire. Segnalato il caso a @SaveChildrenIT e le autorità tunisine
— Majdi karbai مجدي الكرباعي (@karbai) October 18, 2022
Solo l’ennesimo dramma nel Mediterraneo
Solo l’ultima vicenda che si aggiunge al dramma della strage di minori che si consuma quotidianamente nei nostri mari. Impossibile dimenticare il 14enne proveniente dal Mali, ritrovato morto affogato in acqua con la pagella cucita in una tasca, l’ennesimo ragazzo che cercava nell’Europa una vita migliore di quella che si era lasciato alle spalle. Ancora più atroce il ricordo del corpicino del piccolo Aylan, bimbo siriano di 3 anni, ritrovato sulla spiaggia turca di Bodrum nel 2015, con la faccia nella sabbia e le gambette stese.
Save the Children: “Favoriremo il ricongiungimento con la famiglia”
Il portavoce di Save the Children a Lampedusa, Giovanni Di Benedetto, ha spiegato che si occuperanno personalmente della bimba, assicurandole ogni tipo di assistenza, nonché “ascoltando e rispondendo ai suoi bisogni e segnalando prontamente il caso alle autorità competenti”. La piccola pare sia stata già trasferita da Lampedusa e accolta tra le mura di una comunità protetta, pronta a darle tutto il calore e l’affetto che le è mancato durante il viaggio. Niente, però, potrà sostituire l’abbraccio dei suoi genitori ed è per questo che Di Benedetto ha garantito “l’immediata attivazione delle misure necessarie per favorire il ricongiungimento con la sua famiglia”.