Yamabuki di Juichiro Yamasaki vince il premio come miglior film al Lucca Film Festival che si è tenuto dal 23 Settembre al 2 ottobre 2022. Il titolo del film prende il nome da uno dei protagonisti, un giovane studente che conduce proteste silenziose contro una politica giapponese austera nei confronti di immigrazione e coscrizione. Yamabuki è ambientato nel Giappone meridionale, la parte più remota ma anche il luogo più sincero del Paese.
La trama è un intreccio di storie di personaggi che affrontano lotte socio-economiche; oltre Yamabuki, Chang-su è l’altro protagonista che impersona un ex fantino olimpico della Corea del Sud, costretto ad attraversare il mare per guadagnarsi da vivere come ingegnere in una cava di minerali.
C’è una strana coincindenza nella trama che fa incontrare le strade dei due personaggi. Il padre poliziotto di Yamabuki, Hayakawa, fuori servizio, cerca erroneamente il raro fiore Yamabuki, che sboccia ogni primavera sul fianco della montagna, strappandolo dalla sua radice, scatena una valanga di rocce che schiaccia il furgone di Chang-su mentre torna a casa dal lavoro.
La motivazione per aver assegnato al lungometraggio il premio fa riferimento proprio a quel fiore: “Come il fiore Yamabuki cresce all’ombra e spesso non visibile, così sono le storie dei protagonisti, raccontate con affetto ed un punto di vista chiaramente politico. Persone che vivono nell’ombra, che per trovare il bene devono germogliare tra le rocce”.
Tra i cortometraggi è stato premiato K-Saram, di Alisa Berger. Menzioni speciali nella categoria lungometraggi sono stati miglior attore per Seven Dogs a Luis Machín, miglior attrice per il film Dos Estaciones a Teresa Sánchez e miglior sceneggiatura a Sick of Myself di Kristoffer Borgli .
