Carmine Garofalo, il detenuto trovato morto lo scorso 16 agosto nel carcere di Regina Coeli, aveva avuto una colluttazione con il suo compagno di cella appena tre giorni prima. È quanto risulta dagli atti del carcere in merito al decesso dell’uomo e su cui la Procura ha aperto un’inchiesta. Secondo la denuncia, presentata sulla base delle testimonianze di altri detenuti, sarebbe stato aggredito alle spalle dal suo compagno di cella e soffocato. Due testimoni sostengono che Garofalo avesse già tentato il suicidio in passato, e che avesse avuto una colluttazione con il nuovo arrivato pochi giorni prima della morte.
Sulla vicenda si è espresso anche il Garante Nazionale dei detenuti: “In questi casi bisogna sempre andare a fondo nelle indagini, e bisogna farlo su due livelli”, ha dichiarato. “Innanzitutto, mi riferisco alla Procura. Poi, all’Amministrazione Penitenziaria. Se l’ipotesi d’omicidio è fondata, per quale motivo il caso non è emerso subito? Un’indagine interna è assolutamente necessaria per fare chiarezza. Questo mormorio di voci è davvero inquietante”.