sabato, 20 Aprile 2024

“Sono libera non metto la mascherina”: sedicente parlamentare insulta l’autista, Flixbus riparte con mezz’ora di ritardo

Una donna si è rifiutata di indossare la mascherina per salire su un bus nonostante l'obbligo in vigore fino al 30 settembre. La signora si è presentata come parlamentare e dopo aver inveito contro l'autista e averlo insultato è rimasta a terra.

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“Sono una cittadina italiana libera, posso fare quello che voglio! Non indosserò mai la mascherina, non c’è nessuna ordinanza”. Nonostante lo scorso 15 giugno l’obbligo della mascherina sui mezzi pubblici sia stato prorogato al 30 settembre, ci sono persone che vivono questa tutela come una costrizione e una lesione ai propri diritti. È quello che è successo nella tarda serata di ieri, 21 settembre, alla fermata Flixbus di Matera, quando una donna si è rifiutata di indossarla e ha iniziato a inveire contro l’autista.

La signora si è presentata come una parlamentare e pretendeva di salire a bordo senza la mascherina. L’autista, secondo le testimonianze dei presenti, ha provato a spiegarle con calma che si tratta di una misura obbligatoria e che c’è un’ordinanza a riguardo, fermo restando che al momento della prenotazione l’app di Flixbus ricorda ai viaggiatori l’obbligo di utilizzo della Ffp2. Ma la donna non ha voluto sentire ragioni e ha iniziato a insultarlo, buttandola anche sulla politica: “Tanto lo so chi andrai a votare tu!”. Quella sceneggiata è durata la bellezza di mezz’ora, un ritardo nella partenza, rispetto l’orario previsto, che ha provocato numerosi disagi ai passeggeri, tra cui pendolari e studenti costretti a viaggiare.

Alla fine il bus è partito mentre la donna è rimasta a terra; la sedicente parlamentare nel frattempo ha fotografato il mezzo con la minaccia di denunciare il conducente. Durante il viaggio, tra i passeggeri sono piovuti commenti di ogni tipo: da “questa è pazza”, a “se lei è una parlamentare siamo davvero rovinati”, passando per osservazioni come “da parlamentare dovrebbe dare lei l’esempio”, “è in Parlamento e non sa neanche le regole che fanno uscire loro”. I viaggiatori, presenti al momento del fatto, si sono offerti di testimoniare a favore dell’autista, che segnalerà l’accaduto all’azienda.

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