martedì, 16 Aprile 2024

Decreto Aiuti Ter, Draghi: “Nessuno scostamento di bilancio. Contributo di 150 euro per 22 milioni di italiani”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha parlato oggi in conferenza stampa, a proposito del Decreto Aiuti Ter da 14 miliardi di euro. Il suo discorso si è aperto con il cordoglio per la tragedia avvenuta nelle Marche. Nel finale c'è stato spazio anche per la chiusura definitiva da parte del Premier alla possibilità di proseguire al Governo con un secondo mandato.

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Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha parlato oggi in conferenza stampa, a proposito del Decreto Aiuti Ter da 14 miliardi di euro. Il suo discorso si è aperto con il cordoglio per la tragedia avvenuta nelle Marche, per la quale il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato d’emergenza, con lo stanziamento di 5 milioni di euro per i primi soccorsi. Nel finale, c’è stato spazio anche per la chiusura definitiva da parte del Premier alla possibilità di proseguire al Governo con un secondo mandato. “Prima di tutto, voglio esprimere il mio più profondo cordoglio per le vittime delle alluvioni nelle Marche, e la vicinanza del Governo ai familiari delle vittime e a tutti i feriti”, ha detto. “Ho parlato con Acquaroli. Il Governo farà tutto ciò che è necessario. Ringrazio la protezione civile, le autorità locali e i sindaci delle zone colpite, rappresentanti in prima linea della presenza dello Stato. Ringrazio anche tutti i soccorritori. Quanto accaduto oggi dimostra come la lotta al cambiamento climatico sia fondamentale”, ha aggiunto.

Le misure

In merito al decreto, invece, ha detto: “Con i 17 miliardi del DL Aiuti Bis e i 14 del DL Aiuti Ter, siamo a quota 31 miliardi. Somma che sembra rispondere alla richiesta di scostamento, a meno che non si voglia chiedere uno scostamento ogni mese. Quindi non prevediamo nessuno scostamento di bilancio. L’andamento dell’economia italiana ci consente di aiutare famiglie e imprese senza fare uno scostamento dei conti pubblici. Il decreto prevede l’estensione dei crediti d’imposta, nonché un rafforzamento ed un ampliamento dei beneficiari. Da oggi, centinaia di piccole imprese ne avranno accesso. Prevediamo un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani che guadagnano meno di 20mila euro. Con i nuovi sostegni previsti dal Governo, tra cui i 14 miliardi di euro per famiglie e imprese, che si aggiungono ai 50 dei mesi scorsi, raggiungiamo un valore superiore a 60 miliardi di euro. Pari al 3,5% del PIL. Siamo tra i Paesi che hanno speso di più in Europa”.

Ucraina, Ungheria e fondi russi

E sui fondi russi ai partiti: “Ho avuto una telefonata con Blinken. La cosa più naturale era chiedere cosa sapessero. Lui mi ha confermato l’assenza di forze politiche italiane nella lista di chi ha beneficiato dei fondi russi. Non dimentichiamoci che la democrazia italiana è un sistema solido. Dobbiamo essere fiduciosi, e non avere timore delle voci”. Draghi, poi, ha parlato della situazione relativa alla guerra in Ucraina: “Le sanzioni alla Russia stanno funzionando. Bisogna insistere. Continuare a sostenere l’Ucraina nella sua battaglia di liberazione contro chi l’ha invasa. Questa è stata, sin dall’inizio, la linea del mio Governo. Non condivido affatto, invece, la visione di Salvini a tal proposito”. Passando all’Ungheria: “Noi abbiamo una certa idea di Europa. Difendiamo lo stato di diritto, e siamo alleati alla Germania e alla Francia. Cosa farà il prossimo Governo non posso saperlo. Mi auguro che, al di là della comunanza ideologica, le alleanze vengano stabilite nell’interesse del popolo italiano”.

La delega fiscale

Il premier ha affrontato anche l’argomento della delega fiscale: “Il Governo si è dimostrato leale”, ha detto. “Ma una forza politica non ha fatto altrettanto. C’era un accordo con tutti i partiti: la delega fiscale sarebbe stata votata il 7 settembre. Il Governo ha mantenuto la sua parola, impegnandosi a non scrivere decreti fino alla data delle elezioni. Anche i partiti lo hanno fatto. Eccetto uno, che non l’ha votata. Non mantenere la parola data non è il nostro metodo di governo. C’è un’enorme differenza tra noi e chi non l’ha rispettata. Tuttavia, ho parlato con la presidente Casellati. E mi ha detto che proverà a convocare la capogruppo la prossima settimana, per vedere se c’è la possibilità di calendarizzare la delega fiscale in Senato. Dunque, c’è ancora un filo di speranza. Nel caso in cui non si dovesse trovare un accordo, si andrebbe in Aula per votare la calendarizzazione della delega fiscale”. Infine, parlando della crescita economica del Paese, ha dichiarato: “Le previsioni dicevano 3%. Oggi siamo al 3,5%. L’anno scorso abbiamo raggiunto il 6,5%. L’anno prossimo prevedono una recessione. Chiaramente c’è un rallentamento, ma ancora non ci sono sintomi di una recessione”.

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