venerdì, 19 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, stilato Trattato di Kiev sulla sicurezza: tra i garanti l’Italia. Mosca: “Civili lascino la regione di confine Belgorod”

"Tre forti esplosioni sono state udite intorno alle 14:30 in un aeroporto russo a Melitopol", ha affermato il sindaco via Telegram. Kiev ha avanzato nuove richieste in termini di armi agli Stati Uniti: tra l'artiglieria più urgente ci sono i razzi Army Tactical Missile Systems con una gittata da 300 chilometri. Mosca: "Putin e Xi discuteranno dell'Ucraina e di Taiwan il 15 settembre".

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Non c’è tregua per l’Oblast di Zaporizhzhia, dove nel pomeriggio di oggi, 13 settembre, sono state sentite alcune pesantissime deflagrazioni in una base aerea sotto il controllo russo. La notizia è stata diffusa dal sindaco in esilio Ivan Fedorov, citato dal Kyiv Independent. “Tre forti esplosioni sono state udite intorno alle 14:30 in un aeroporto a Melitopol occupato dai nemici“, ha affermato il primo cittadino via Telegram. Intanto il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha raccomandato ai civili di abbandonare tutte le zone lungo il confine ucraino. Il rappresentante ha spiegato su Telegram di essere stato nelle ore scorse a Zhuravlevka, dove la situazione appare “difficile, ma con tutti i servizi funzionanti”. “Continuiamo a sollecitare le persone rimaste a Zhuravlevka e Nekhoteevka a lasciare momentaneamente le loro case”, ha chiosato il governatore.

Kiev: “Liberati 300 centri abitati e 3.800 chilometri quadrati”

Dal canto suo, l’esercito di Kiev continua ad aggiornare il bilancio dei territori riconquistati dal 6 settembre nella regione di Kharkiv, permettendo la liberazione di 300 centri abitati e oltre 3.800 chilometri quadrati di aeree occupate dai nemici. La notizia è stata diramata dalla ministra della Difesa ucraina Hanna Malyar; quest’ultima ha spiegato ai microfoni di un’emittente nazionale che nelle zone tornate nelle loro mani sono state liberate 150mila persone. “L’operazione sta andando avanti. L’obiettivo è la completa liberazione della regione di Kharkiv. Riteniamo che questo accadrà in un prossimo futuro”. Nel frattempo il Governo di Kiev avanza nuove richieste in termini di armi agli Stati Uniti. Tra l’artiglieria più urgente ci sarebbero i missili con una gittata di 300 km, Army Tactical Missile Systems, che possono essere utilizzati come dei lancia razzi multipli Himars. Pare che gli Usa non abbiano finora voluto mandare Atacms in Ucraina, poiché preoccupati che venissero impiegati per colpire territori russi, peggiorando la situazione.

Mosca: “Putin e Xi parleranno di crisi ucraina il 15 settembre”

È atteso per il prossimo 15 settembre un incontro bilaterale a Samarcanda, in Uzbekistan, tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo cinese Xi Jinping. Yuri Ushakov, il consigliere del Cremlino, ha evidenziato come Pechino abbia “un approccio equilibrato alla crisi ucraina” e manifesti “la sua comprensione delle ragioni che hanno costretto la Russia ad avviare l’operazione militare speciale”. L’agenzia di stampa Reuters ha reso nota l’importanza del summit, soprattutto alla luce degli attuali affari mondiali. Secondo Mosca le reazioni commerciali ed economiche tra i due Paesi continuano fino a questo momento a mostrare “sostenibilità” e a svilupparsi gradualmente nonostante le “illegali sanzioni occidentali”. Nel corso della riunione i due leader discuteranno anche della complessa questione di Taiwan.

“Trattato di Kiev sulla sicurezza” tra i garanti l’Italia

Il Governo ucraino ha pubblicato sul sito internet ufficiale una bozza del Trattato di garanzie sulla sicurezza per raggiungere la fine del conflitto, ergo un cessate il fuoco da parte di Mosca. In questo documento vi è una lista di Paesi alleati garanti, tra cui alcuni membri dell’Unione Europa, come l’Italia, gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Australia, il Canada e la Turchia. La bozza è stata stilata da un gruppo di esperti e intitolata “Trattato di Kiev sulla sicurezza” ed è stata presentata oggi dal capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, assieme all’ex segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. “Naturalmente, nessuno darà alcuna garanzia ai nazisti ucraini, è quasi come applicare l’Art. 5 del Trattato della Nato”, ha accusato su Telegram il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev. “Se questi idioti continueranno a pompare senza freni il regime ucraino con i tipi di armi più pericolosi, prima o poi la campagna militare passerà a un altro livello, seguirà uno scenario militare che coinvolgerà nuovi partecipanti“.

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