giovedì, 28 Marzo 2024

Politiche 2022, AgCom: “Dal 10 settembre divieto diffusione sondaggi”. Lega: “Mai ricevuti finanziamenti da Mosca”

Lo scontro tra i vari leader di partito si apre su più fronti. Conte attacca: "Meloni con abolizione del Reddito di cittadinanza vuole la guerra civile". Letta torna sul Rosatellum: "Fu Renzi che lo impose, pensando a se stesso".

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Caro bollette, finanziamenti da Mosca e l’effetto sulle sanzioni alla Russia, una legge elettorale che non scende più. Insomma, di temi caldi, attuali e capaci di muovere da questa o da quella parte l’elettorato ce ne sono.

Reddito di Cittadinanza, Conte risponde a Meloni

Il presidente del Movimento 5 stelle difende uno dei cavalli di battaglia del partito, il Reddito di Cittadinanza. “Meloni da anni guadagna 500 euro al giorno pagati dai cittadini. Oggi vuole togliere 500 euro al mese del reddito di cittadinanza. Vuole la guerra civile?“. Giuseppe Conte, poi insiste sul termine ‘guerra civile’: “Sto semplicemente prevedendo cosa accadrebbe, come reagirebbe la gente togliendo il reddito di cittadinanza”. L’ allarme democratico lanciato da Enrico  Letta se dovesse vincere il centrodestra? “Non userei questi toni,  l’Italia è una democrazia è avanzata e solida. Ma c’è da distinguere  tra i programmi, quelli della destra sono inadeguati e insufficienti,  come lo sono quelli di altre forze politiche del resto” ha sottolineato il leader del M5s.

Letta: “Fu Renzi a imporre il Rosatellum”

Enrico Letta torna sulla legge elettorale con il quale si voterà il 25 settembre prossimo. “Ha ragione Meloni“, quando dice che il Rosatellum lo impose il Pd: “fu Renzi che lo impose, pensando a se stesso, pensando di prendersi il 70 per cento del Parlamento, poi è andata come è andata“. Il segretario dem poi prosegue: “Questa non è una legge proporzionale, è molto maggioritaria, quindi nei collegi uninominali, che è dove si decide, chi vota Terzo polo e 5Stelle sostanzialmente favorisce la destra, perché là il Terzo polo e 5 stelle non possono vincere, se togliessero 3 o 5 punti percentuali al Pd porterebbero a quel risultato“.

Rosato: Letta incapace di fare una coalizione

Dura la risposta da parte di Ettore Rosato, colui che si intestò il Rosatellum: “Anche oggi Enrico Letta invece che di bollette o di sanità si occupa di legge elettorale. Provate ad immaginarvi un giocatore di calcio in campo con le pinne invece che con le scarpette. E che si lamenta perché gli altri corrono. Si chiama Enrico Letta, se la prende con la legge elettorale. Lui, incapace di fare una coalizione di fronte ad un sistema maggioritario che esiste dal 1994. Eppure sono stati i suoi alleati, oggi compagni di partito di Leu e l’allora minoranza interna, oggi alla guida del Pd, che bocciarono il sistema proporzionale con sbarramento al 5%, sempre con l’idea che l’importante era fare un dispetto a Renzi, come sulle riforme costituzionali. Fa tenerezza, quasi quasi gli regaliamo anche il tubo e la maschera“.

Lega: “Mai ricevuti finanziamenti da Mosca”

Intanto, la Lega deve difendersi dall’accusa di aver ricevuto soldi dalla Russia e chiarisce la posizione tramite un comunicato: “Ennesime insinuazioni, zeppe di dubbi e condizionali, contro la Lega e Matteo Salvini che si difenderanno in ogni sede opportuna contro le parole di Julia Friedlander e il quotidiano che le ha pubblicate. A differenza del gruppo editoriale che per anni ha diffuso in allegato ‘Russia Oggi’, la Lega non ha ricevuto finanziamenti da Mosca“.

AgCom: “Dal 10 settembre divieto diffusione sondaggi”

A decorrere dalle ore 00:00 di sabato 10 settembre 2022 e fino alla chiusura dei seggi elettorali, è vietato rendere pubblici o comunque diffondere con qualsiasi mezzo i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori“. Lo afferma l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con riferimento alle elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica fissate per il prossimo 25 settembre. Tale divieto si estende anche alle manifestazioni di opinione e a quelle rilevazioni che, per modalità di realizzazione e diffusione, possono comunque influenzare l’elettorato. Per la stampa, si tiene conto della data di effettiva distribuzione al pubblico.

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