L’election day fissato per il 25 settembre è sempre più vicino. I sondaggi degli ultimi giorni, però, continuano a far emergere un dato emblematico: la quota alta di indecisi, spesso decisivi. Tra chi non è ancora sicuro chi o se andare a votare, ci sono inevitabilmente i giovani. Una categoria ampia, variegata e utile per i partiti ad allargare il consenso. La generazione che manderà avanti il Paese e su cui l’Italia deve investire già da ora. Il tema è centrale, da qualsiasi punto di vista lo si guardi: politico, economico, sociale. A evidenziare il tema dei giovani è Enrico Letta: “Ci sono tre settimane davanti in cui gli indecisi sono al 40%, i giovani non hanno ancora deciso cosa andare a votare, è una partita tutta da giocare. Come si è visto anche in tante altre elezioni nel nostro paese – ha aggiunto – sono le ultime settimane quelle decisive motivo per il quale le voglio cominciare da Milano accanto a un’esperienza così positiva, come quella di Sala“.
Berlusconi su TikTok
Silvio Berlusconi sceglie invece una via più diretta per confrontarsi con i giovani e ieri ha ufficialmente aperto il suo canale su TikTok. Da una parte un “Largo ai giovani” che punta molto sulla protezione, con la “promozione di stili di vita sani per contrastare il disagio e le devianze“. Dall’altra, la parola chiave è ‘autonomia’, che significa principalmente “libertà di realizzarsi nella vita e nella professione“.
Il piano di Giorgia Meloni
Anche in Fratelli d’Italia le parole sulle nuove generazioni sono le stesse usate da Forza Italia. “Largo ai giovani”, nel programma “Pronti a risollevare l’Italia”, il partito di Giorgia Meloni dedica un capitolo ad hoc al tema, partendo da una premessa: “Le nuove generazioni rappresentano il futuro della nostra Nazione: investire sulle politiche per i giovani significa liberare nuove energie, aprirsi all’innovazione, coltivare talenti, produrre sviluppo. Insomma significa costruire il nostro futuro“.
Le proposte per i giovani del Pd
Per i dem invece la parola chiave è “autonomia”. La prima proposta, anche questa più volte rilanciata in queste settimane, è la “dote di 10.000 euro, erogata al compimento dei 18 anni sulla base dell’Isee familiare, per coprire le spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa. I costi di questa misura saranno prevalentemente coperti dagli introiti aggiuntivi derivanti dalla modifica dell’aliquota dell’imposta sulle successioni e donazioni superiori ai 5 milioni di euro“. Un altro tema carico al Partito Democratico è poi l’accesso al mondo del lavoro: “Mai più stage gratuiti. Il Pd propone di rendere l’apprendistato il principale strumento di ingresso nel mercato del lavoro e prevederemo l’abolizione degli stage extra-curriculari salvo quelli attivati nei 12 mesi successivi alla conclusione di un percorso di studi, comunque retribuiti e della durata massima di 12 mesi, così da assicurare che lo strumento torni a rappresentare un’occasione di formazione (e non più di lavoro mascherato e sottopagato, come spesso accade ora)“.