giovedì, 25 Aprile 2024

Jova Beach Party, nella bufera la tappa di Viareggio: la Procura di Lucca apre un’inchiesta per danno ambientale

La Procura di Lucca ha aperto un’inchiesta sul Jova Beach Party in programma sulla spiaggia viareggina del Muraglione tra il 2 e il 3 settembre. Per la magistratura si tratterebbe del reato di distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto. Il sindaco: "Per l'Arpat la zona non rientra negli ambienti naturali dunali, non vi sono specie protette".

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Non c’è tregua per il Jova Beach Party, il tour estivo di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che fa cantare a squarcia gola e ballare migliaia di giovani sulle spiagge d’Italia dal 2019. Le proteste degli ambientalisti nei confronti dell’iniziativa continuano a infiammare le pagine dei quotidiani, seguite dalle indagini della magistratura che puntano a voler chiarire quanto davvero un concerto del genere possa danneggiare l’ambiente, la fauna e la flora presente tra le distese di sabbia italiane e al di sotto. Per ultima la Procura di Lucca che ha aperto un’inchiesta sul Jova Beach Party in programma sulla spiaggia del Muraglione, a Viareggio, tra il 2 e il 3 settembre. Secondo la magistratura il reato che si verrebbe a configurare al momento dell’evento è di distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto, ovvero il 733 bis del codice penale. Per ora il fascicolo è contro ignoti e nessuno è iscritto sul registro degli indagati.

L’inchiesta è nata a seguito di una segnalazione di un’associazione ambientalista che ha depositato un’attenta analisi del professor Giovanni Baccaro dell’Università di Trieste in merito al “campionamento della vegetazione psammofila realizzato nell’area del Muraglione di Viareggio ad inizio agosto”. Secondo questo studio la vegetazione radicata sull’arenile contribuisce alla costruzione delle dune, aumentandone l’altezza e rendendole più forti tanto da contrastare l’erosione della spiaggia. L’associazione ha provveduto a inviare la stessa ricerca scientifica alla Soprintendenza che ha immediatamente avviato alcuni controlli. Ora toccherà agli organizzatori del concerto controbattere le accuse presentando oggi, 23 agosto, la valutazione ambientale negli uffici dell’amministrazione comunale.

Il sindaco: “La zona non rientra negli habitat naturali dunali, non vi sono specie protette. Basta polemiche”

Non è dello stesso avvio il sindaco Giorgio Del Ghingaro che ha diffuso in risposta alle accuse il testo di un parere dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat) che dà a tutti gli effetti il via libera al mega party di Jovanotti lungo le rive di Viareggio. Secondo l’Arpat quella zona non rientra negli habitat naturali dunali, né vi sono specie protette. “L’area in cui è previsto il concerto è fortemente antropizzata per la presenza di un muro che delimita l’area e che la separa dal porto di Viareggio. Inoltre le specie vegetali individuate nelle segnalazioni non sono specie protette e le dune si trovano tra il mare e il muraglione che ne interrompe la naturalità di movimento”. Il primo cittadino non nasconde sui social il suo entusiasmo in merito al parere stilato dall’agenzia regionale e ribadisce “Con questa comunicazione possiamo considerare conclusa anche l’ennesima polemica estiva viareggina. L’Arpat chiarisce che la spiaggia del Muraglione non è habitat finale e le specie vegetali non sono specie protette”.

Stanziati dal Comune di Viareggio 275mila euro

Il Comune di Viareggio ha stanziato ben 275mila euro per i due giorni in programma del Jova Beach Party, più che in ogni altra città d’Italia in cui è avvenuto il concerto, concedendo agli organizzatori del Piano regolatore generale comunale la somma senza alcuna gara d’appalto. Prg ha fatto sapere che quei soldi servono “per interventi di messa in sicurezza della spiaggia” e che “possono essere fatti affidamenti diretti a chi è esclusivista dell’artista: se io sindaco voglio Jovanotti e lo voglio in questo posto e questo posto ha limiti architettonici, per renderlo agibile affido a Prg questa funzione perché è co-organizzatore dello spettacolo”.

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