giovedì, 25 Aprile 2024

Usa, nuovo caso di polio paralitica per la prima volta in 10 anni. I Cdc: “Rischio paralisi per i non vaccinati”

Per i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, è importante "mantenere un'elevata copertura vaccinale per prevenire la poliomielite paralitica nelle persone di tutte le età" . Si teme che la bassa copertura vaccinale nell'area dove vive il primo paziente rilevato possa significare nuovi casi in futuro.

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Le persone che non sono completamente vaccinate contro la poliomielite sono a rischio di infezioni e paralisi“. È il monito lanciato dai Cdc, i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi, in un report che esamina la situazione polio nel Paese e la seguente risposta della sanità pubblica. L’allarme è stato dato dopo che il 18 luglio scorso è stato riportato il primo caso di polio paralitica a dieci anni di distanza dall’ultima rilevazione accertata, che risale al 2013. Mentre in quella occasione si trattava di un bambino immunodepresso a cui il vaccino orale era stato somministrato in India e che in seguito era immigrato negli Stati Uniti, il nuovo caso riguarda un giovane non vaccinato, residente nella contea di Rockland, nell’area metropolitana di New York, ricoverato nel giugno scorso con possibile mielite flaccida acuta, ovvero paralisi improvvisa. Il paziente aveva anche manifestato febbre, rigidità del collo, sintomi gastrointestinali e debolezza degli arti. L’allert è stato notificato ai Cdc dal Dipartimento della Salute dello Stato di New York il 18 luglio, dopo il rilevamento del poliovirus di tipo 2 nei campioni fecali del giovane, prelevati a 11 e 12 giorni dall’insorgenza dei sintomi.

Oltre che nei campioni del paziente ricoverato, la presenza del poliovirus di tipo 2 è stata riscontrata anche nelle acque reflue della sua contea nonché della vicina Orange County. I campioni analizzati dovevano originariamente essere raccolti per monitorare la situazione Sars CoV-2 e hanno invece dimostrato la presenza del poliovirus già fino a 25 giorni prima e poi a 41 giorni dall’insorgere dei sintomi nel giovane. L’ultimo caso di polio causato da poliovirus selvaggio negli Stati Uniti è del 1979 , mentre nel 1994 l’Organizzazione mondiale della Sanità aveva dichiarato la regione Oms delle Americhe libera dalla polio.

Di fronte a questi due eventi, i Cdc statunitensi avvertono: “Il verificarsi di questo caso, combinato con l’identificazione del poliovirus anche nelle acque reflue della vicina Orange County, sottolinea l’importanza di mantenere un’elevata copertura vaccinale per prevenire la poliomielite paralitica nelle persone di tutte le età“. E aggiungono anche: “Tutte le persone negli Stati Uniti dovrebbero rimanere aggiornate sulla vaccinazione raccomandata contro il poliovirus“. Il 22 luglio quindi il Dipartimento della salute della contea di Rockland ha rilanciato la campagna vaccinale anti-polio a 3 dosi tra neonati e bambini sotti ai 2 anni, dopo che la percentuale di vaccinati era scesa dal 67% di luglio 2020 al 60,3% di agosto 2022. I diversi Cdc avvertono quindi che: “La bassa copertura vaccinale nella contea di residenza del paziente indica che la comunità è a rischio di ulteriori casi di poliomielite paralitica. Anche un singolo caso di polio paralitica rappresenta un’emergenza sanitaria pubblica negli Stati Uniti. La vaccinazione svolge un ruolo fondamentale“. Vaccinazione, che come ricordano i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha subito un arresto durante il periodo pandemico, esponendo quindi a rischio di focolai molte comunità.

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