venerdì, 19 Aprile 2024

Politiche 2022, polveriera Pd per la chiusura delle liste. Letta: “Volevo ricandidare tutti gli uscenti ma era impossibile”

Ieri, in tarda serata, al Nazareno si è tenuta la direzione del Partito Democratico nella quale si è discusso delle liste elettorali da presentare. Tante le polemiche tra i "sacrificati" come Pini e Lotti, mentre c'è chi non ha accettato la candidatura come la senatrice Cirinnà.

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Volevo ricandidare tutti gli uscenti ma era impossibile, quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: ‘faccio tutto da solo’. Potevo imporre i miei ma ho cercato di comporre un equilibrio, perché il partito è comunità“. Ha parlato così il segretario dem Enrico Letta  al termine di una lunghissima giornata di confronto al Nazareno. La riunione della direzione del Partito Democratico, convocata per il giorno di Ferragosto per le 11 di mattina è slittata prima alle 15, poi alle 20 e alle 21:30. Alla fine, la riunione è iniziata dopo le 23 e ha approvato la Delibera per votazione le liste per le elezioni politiche 2022 con 3 contrari e 5 astenuti.

Spazio agli under 35

Così Letta correrà da capolista alla Camera in Lombardia e Veneto, mentre Carlo Cottarelli sarà capolista al Senato a Milano. Per la circoscrizione Europa, invece, sarà candidato a capolista il virologo Andrea Crisanti. Come capolista ci saranno anche quattro under 35: Rachele Scarpa, Caterina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino.

I sacrificati

Ma il dimezzamento del numero dei parlamentari e i meccanismi richiesti dalla legge elettorale hanno reso estremamente complicata la chiusura delle liste e non sono mancate nelle ultime ore polemiche e proteste per la esclusione di alcuni esponenti dem di prima linea. Tweet e dichiarazioni piene di amarezza soprattutto dalla corrente “Base riformista” quindi l’anima del partito più vicino a Matteo Renzi. E così nelle liste non ci saranno i nomi di Luca Lotti, ex braccio destro del leader di Italia Viva, ma anche Giuditta Pini, renziana della prima ora, ma che ha pagato l’atteggiamento critico avuto nei confronti degli ultimi due segretari.

C’è poi chi decide di non accettare la candidatura come la senatrice Monica Cirinnà, comunicato attraverso un annuncio dai toni polemici. “La mia avventura parlamentare finisce qui, oggi comunicherò la mia non accettazione della candidatura. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori“. La Cirinnà poi conlude: “Non ho votato queste liste ma credo che anche altri rinunceranno“.

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