sabato, 20 Aprile 2024

I giorni che fanno la storia dello sport, 16 agosto 2008: esplode la Bolt mania

Il 16 agosto 2008 Usain Bolt vince i 100 metri piani con il tempo record di 9"69. A Pechino è nata una stella, la più veloce di tutte.

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  1. Il quarto appuntamento della rubrica “I giorni che fanno la storia dello sport”, dall’8 agosto 1786 al 16 agosto 2008. Erano in corso le Olimpiadi di Pechino, e in quella data Usain Bolt diventò l’uomo più veloce del mondo.
    Nella maggior parte degli sport il risultato, oppure il trofeo o l’evento, viene deciso in più riprese o in un lasso di tempo più o meno prolungato. Nell’atletica, ma soprattutto nei 100 metri, anni di allenamento e sacrifici si condensano in una manciata di secondi, rendendo l’esito molto più magico. È il caso di Usain Bolt, The Flash, e questo è ciò che accadde quel giorno.

Correva l’anno – 2008

Il 2008 è stato il secondo anno bisestile del secolo, relativamente più recente rispetto ai già trattati 1980 e 1998. Viene ricordato soprattutto per l’elezione di Barack Obama, primo afroamericano a diventare Presidente degli Stati Uniti, e per la Grande Recessione che portò crolli del 10% alle Borse, a causa di una forte crisi economica.
Entra in vigore il protocollo di Kyoto, Liverpool diventa Capitale mondiale della cultura, mentre in Germania, Francia e Portogallo non si può più fumare nei luoghi pubblici. Nasce la Repubblica del Kosovo, mentre Fidel Castro lascia il ruolo di Presidente e Capo delle Forze Armate di Cuba, carica che ricopriva dal 1959.

In Italia viene ricordato per le dimissioni di Totò Cuffaro, presidente della Regione Siciliana dal 2001, e per l’abbandono dalla politica di Romano Prodi. A Venezia si verifica un’acqua alta che tocca il record di 156 centimetri, mentre in Campania esplode l’emergenza rifiuti.
In tecnologia, Apple lancia il primo Macbook Air, mentre termina la produzione delle VHS dopo trentatre anni. Nascono anche Android, Google Chrome e Zalando, così come i videogiochi GTA IV, Fable II e FIFA Street III.
Ai Grammy è un successone per Amy Winehouse. La cantautrice britannica si aggiudica i premi di: Registrazione dell’anno e canzone dell’anno con Rehab, miglior artista esordiente e miglior album pop vocale con Back to Black.

Nello sport fu l’anno degli Europei di calcio in Austria e Svizzera, vinti dalla Spagna nel segno di Fernando Torres. In Italia l’Inter diventava Campione d’Italia sotto il diluvio di Parma, mentre Cristiano Ronaldo vinceva il suo primo pallone d’oro, dopo essersi regalato la sua prima Champions League con il Manchester United.
Dopo dodici anni il Giro d’Italia tornava ad uno straniero, lo spagnolo Alberto Contador, che riuscirà ad aggiudicarsi anche la Vuelta. È l’anno della doppietta anche per Rafa Nadal, che porta a casa Roland Garros e Wimbledon.
In NBA, a distanza di ventidue anni dall’ultimo anello, i Celtics di Paul Pierce tornano sul tetto del mondo per la 17esima volta. In Formula 1 un giovanissimo Lewis Hamilton, a bordo della McLaren MP4-23, diventava campione del mondo per la prima volta in carriera beffando la Ferrari di Felipe Massa all’ultima curva.

Olimpiadi Pechino 2008 – Bolt diventa imprendibile

L’Olimpiade di Pechino è il secondo appuntamento in carriera per il velocista giamaicano. Bolt aveva infatti già preso parte ad Atene 2004, fermandosi al primo turno dei 200 metri.
Dopo la deludente spedizione ellenica, Usain si affida alla sapiente guida di Glen Mills. Il coach intravede in Bolt potenzialità fuori dal comune, arrivando a plasmare al meglio il giovane.
I primi risultati si vedono ai Mondiali di Osaka del 2007. Le nuove metodologie di Mills portano al velocista le medaglie d’argento nei 200 metri e nella 4×100.

Il mondo si accorge di Bolt nel 2008, esattamente il 16 agosto. In palio c’è la finale dei 100 metri piani, lui e Richard Thompson sono gli osservati principali.
Mentre i corridori prendono posto ai blocchi, Bolt abbozza un sorriso, indicandolo con l’indice, per poi ritornare subito serio. I 90mila dell’Olimpico di Pechino, e tutti i telespettatori collegati da ogni angolo del mondo, stanno per assistere ad un evento che cambierà la storia.
Allo sparo Bolt è un fulmine e stravince la gara, ridicolizzando gli avversari con il tempo di 9″69. Medaglia d’oro e nuovo record del mondo.
Il temibile Richard Thompson è secondo distanziato di venti centesimi. Lo stesso affermerà: “Con Bolt non si poteva competere. Io stavo spingendo ancora e lui già si rilassava”.
L’uomo più veloce del mondo è in visibilio, e al giro d’onore gongola tra i suoi fan giunti dalla Giamaica. È soltanto in quel momento che realizza di aver stabilito un nuovo primato mondiale, incrociando il tabellone lampeggiante.

Il protagonista – Usain Bolt

La storia di Usain Bolt è quella di un ragazzone baciato dal talento, ma pieno di umiltà e gratitudine per la vita. La sua vita inizia a Sherwood Content, un distretto di Trelawny in Giamaica.
Bolt cresce tra piantagioni di caffè e di canna da zucchero, mentre i suoi genitori gli garantiscono un futuro grazie ad un investimento del padre, un negozio di alimentari. Sono anni scanditi da interminabili partite di calcio, accompagnati dal raggae, perché Bolt va pazzo per Bob Marley.

Oggi nel piccolo paese che ha dato i natali al più grande velocista di sempre, c’è una targa. “Benvenuti a Sherwood Content, la casa di Usain Bolt”.
Bolt quel giorno mise la Giamaica sulla cartina geografica, per la prima volta nella storia. L’oro dei 100 metri divenne il primo di tanti “miglior risultato giamaicano di sempre nella competizione”, scalzando l’argento di Don Quarrie a Montréal nel  1976.
“Quest’oro dei cento metri lo aspettavamo tutti. Io l’ho desiderato tanto in questi mesi, ma il primato no. Proprio non ci pensavo.
Avrei voluto festeggiare già dopo 50 metri, quando ho visto che ero davanti. Ho pregato Dio non chiedendogli di vincere, ma di non infortunarmi, di lasciarmi la salute”.

Il 16 agosto del 2008 il mondò scoprì Bolt, l’uomo destinato a scrivere pagine indimenticabili di questo sport. L’impresa di quel giorno venne resa ancor più celebre da un ulteriore dettaglio: aver tagliato il traguardo con una scarpa slacciata.
Il giamaicano in seguito bisserà l’oro nella disciplina anche nelle successive edizioni di Londra 2012 e Rio 2016. Ad oggi è l’unico atleta nella storia ad aver trionfato nei 100 metri e nei 200 metri in tre Olimpiadi consecutive.
Ad incoronare la stella giamaicana fu Pietro Mennea, medaglia ďoro a Mosca 1980 nei 200 metri piani: “È il più grande velocista di sempre, senza dubbio”. 

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