giovedì, 25 Aprile 2024

Aggressioni al personale ferroviario: 2 casi a Mantova e Senigallia. Sindacati: “È una vera e propria emergenza”

Un macchinista e una capotreno sono stati aggrediti alla stazione ferroviaria di Poggio Brusco, in provincia di Mantova, nella giornata di martedì 9 agosto. Mercoledì 10 agosto invece, una capotreno è rimasta coinvolta in una rissa tra passeggeri sul treno regionale veloce Piacenza-Ancona.

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Un macchinista e una capotreno sono stati aggrediti da un gruppo di ragazzi, nel pomeriggio di martedì 9 agosto, alla stazione di Poggio Rusco, in provincia di Mantova. A raccontare l’accaduto è il pilota, spiegando che, quando non ha ricevuto riposta dalla capotreno riguardo il suo avviso sulla partenza, si è affacciato per riferirlo di persona. In quel momento ha notato che stava avendo un’accesa discussione con un gruppo di quattro ragazzi che tentavano di bloccare la porta di sicurezza del convoglio con una chiave tripla.

Notando la chiave, in possesso solamente al personale delle ferrovie, è stato chiesto ai ragazzi dove l’avessero presa e loro hanno confessato di averla rubata poche ore prima a un altro capotreno a Milano. Il macchinista ha invitato la collega a chiamare le Forze dell’Ordine, e in quel momento la situazione è degenerata. Il gruppo ha accerchiato la donna, impedendole di utilizzare il cellulare, spintonandola e palpeggiandola, a quel punto l’uomo ha annunciato di voler chiamare lui stesso la Polizia e alcuni ragazzi lo hanno colpito con calci e pugni, dopo essere entrati nella cabina di guida, procurandogli tre punti di sutura e 10 giorni di prognosi. “Tanto non mi puoi fare niente, ho solo 15 anni”, avrebbe detto uno degli aggressori rivolto al macchinista in segno di scherno.

Quanto accaduto alla stazione di Poggio Rusco non è l’unica aggressione al personale delle Ferrovie. Un’altra capotreno è stata spintonata e aggredita nel pomeriggio di ieri, 10 agosto, sul treno Regionale veloce Piacenza-Ancona lungo la tratta Marotta-Senigallia, quando è scoppiata una rissa tra passeggeri. La denuncia è arrivata direttamente da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che raccontano di come la donna sia stata spintonata e aggredita finché non è risuscita a mettersi in salvo dentro la cabina del macchinista. “Un viaggiatore presente in treno ha prontamente allertato le Forze dell’Ordine che sono intervenute nella stazione di Senigallia arrestando gli aggressori”, spiegano.

Dopo gli attacchi dei giorni scorsi, i sindacati hanno espresso preoccupazione circa la situazione lavorativa in cui si trovano tutti i dipendenti del trasporto ferroviario. “Nel 2019, nella Regione i casi denunciati sono stati 18, nel 2020 sono saliti a 20, nel 2021 addirittura a 62 e nel primo semestre del 2022 sono stati 35”, spiega Aldo Cosenza, segretario generale della Federazione Italiana Trasporti Fit- CISL Emilia Romagna. “Il problema rimane l’accesso non controllato ai binari – continua Cosenza , ci vorrebbero dei tornelli in tutte le stazioni e nelle ore di punta più controlli da parte del nucleo delle Ferrovie che controlla a terra il biglietto. Entro l’anno, in via sperimentale e su base volontaria, vorremmo fornire ai capitreno le body-cam, speciali videocamere indossabili grandi come una spilla e attivabili in presenza di situazioni potenzialmente pericolose”.

Anche Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sono intervenuti riguardo le aggressioni: “Stiamo denunciando una vera e propria emergenza sicurezza a bordo treno. Abbiamo segnalato treni a rischio, come quelli del weekend che portano i giovani sulla riviera romagnola, e richiesto la presenza a bordo delle Forze dell’Ordine; sono stati chiesti controlli a campione su varie tratte regionali, ma le misure fin qui attuate appaiono ancora insufficienti”.

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