giovedì, 25 Aprile 2024

Politiche 2022, Calenda strappa: salta l’accordo Azione-Pd. Salvini e Meloni ringraziano

Lo strappo tra Azione e Pd riporta il centrosinistra nel caos, mentre il centrodestra ribadisce la sua unità. Si aprono nuovi scenari, con Renzi che tende la mano a Calenda, mentre Conte evidenzia gli errori di Letta. Intanto, Salvini e Meloni sono già pronti a festeggiare la vittoria.

Da non perdere

La giornata di ieri, 7 agosto, è stata caratterizzata dall’abbandono di Carlo Calenda nella coalizione del Partito Democratico. Il leader di Azione, che aveva stretto pochi giorni fa la mano a Enrico Letta, è tornato sui suoi passi dopo che i dem hanno stretto altre mani: Di Maio, Tabacci, Fratoianni e Bonelli. Sfuma così il sogno del “campo largo” costruito con un patto per cui Azione avrebbe avuto il 30% dei seggi uninominali. Al netto delle posizioni politiche la lettura che va per la maggiore mette Calenda nel ruolo di anarchico egoista, incapace del gioco di squadra, mentre di Letta – gli addetti ai lavori e non – ne vedono quantomeno il tentativo di far coesistere tutti. Il teatro della politica italiana assume, ancora di più, i contorni e i tratti di quello beckettiano. Ma il tempo in politica perde il proprio senso organico e l’assurdo, o meglio il “poco chiaro”, è banale quotidianità.

Il terzo polo

Gongola Matteo Renzi che vede tornare “libero” uno dei suoi alleati naturali ed è pronto a strutturare un terzo polo concreto. “La giornata di oggi segna la Caporetto di Enrico Letta” ha detto il leader di Italia Viva, invitandoli a “staccare twitter e andare al mare“. Nessun commento ufficiale sullo strappo di Calenda ma grande sorpresa per la strategia fallimentare di Letta. “Da un mese a questa parte il segretario del Pd sta sbagliando tutto quello che è possibile sbagliare. E la Meloni ringrazia“, spiegano fonti vicine a Renzi. Torna così la disponibilità di Italia viva a un dialogo nel nome del Terzo Polo che Renzi definisce “opportunità straordinaria“.

Il centrodestra ringrazia

Da una parte il caos del centrosinistra che litiga tutto il giorno, dall’altra parte il centrodestra unito con candidati comuni. Ho perso interesse a seguire i litigi della sinistra, lavoro per gli italiani“. Le dichiarazioni di Matteo Salvini al Tg1 chiariscono, se ce ne fosse bisogno, il grande assist che il polo di centrosinistra sta servendo a un centrodestra che appare giorno dopo giorno sempre più unito. Giorgia Meloni invece ricostruisce lo strappo tra Calenda e Letta come quello di un matrimonio andato male: “Nuovo colpo di scena nella telenovela del centrosinistra. Calenda ci ha ripensato e non si sposa più con Letta, forse scappa con Renzi. Letta mollato sull’altare pensa ora al suo vecchio amore, mai dimenticato, Conte. Il gran finale di stagione tra 7 giorni, quando scadrà il termine per la presentazione delle alleanze. Nel frattempo, nel mondo reale famiglie e imprese lottano contro crisi economica e caro vita“.

Nuovi scenari

Conte chiama, ma il Pd spinto da Si e Verdi sarà pronto a tendere la mano ai pentastellati? Il centro si compatterà davvero intorno a due figure così centralizzanti come Renzi e Calenda? A più di un mese dal voto, la partita è davvero già finita così come sembra? Tanti gli interrogativi, ma alcune certezze più o meno chiare si sono ossidate nelle teste del Paese reale. Il centrosinistra porterà con sé le scorie di questo divorzio. Un colpo di scena che quasi azzera le possibilità di giocarsela alla pari. Le scissioni e le divisioni restano la dannazione di una coalizione che fa fatica a tracciare una strada. Intanto, si va verso quattro poli. Il centrodestra grande favorito; il Pd (da capire se +Europa rimarrà); i centristi di Calenda e Renzi (da vedere se insieme o separati, Calenda non dovrà raccogliere le firme, dicono i suoi, ma i costituzionalisti sostengono il contrario); i Cinquestelle. Giorgia Meloni è pronta al grande ballo.

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