mercoledì, 24 Aprile 2024

I giorni che fanno la storia dello sport, 2 agosto 1998: “Le Roi” Pantani vince il Tour e diventa immortale

Il 2 agosto 1998 Pantani vinceva il Tour de France, centrando l'accoppiata col Giro d'Italia a distanza di 56 anni. Come lui soltanto Fausto Coppi. Accomunati nel dolore e la rivalsa.

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Il secondo appuntamento della rubrica “I giorni che fanno la storia dello sport”, dopo il 25 luglio 1980, è dedicato al 2 agosto 1998. Quel giorno Marco Pantani centrava la doppietta Giro d’Italia – Tour de France, divenendo il secondo italiano, dopo Fausto Coppi, a riuscirci.
Quando pensiamo al Pirata è ancora forte il ricordo della sua morte, da 18 anni avvolta da un sinistro alone di mistero. La sua figura però, nonostante la dipendenza dalla cocaina e il decesso prematuro, avrà sempre un posto speciale nel cuore degli italiani e degli sportivi di tutto il mondo.

Correva l’anno 1998

Il 1998 riporta alla mente le accuse di molestie sessuali da parte di Paula Jones a Bill Clinton, così come l’atto auto-incendiario di Alfredo Ormando, che si diede fuoco in Piazza San Pietro in segno di protesta contro la Chiesa nei confronti degli omosessuali.
Schroder succedeva a Kohl come cancelliere tedesco, mentre in Cile veniva arrestato Pinochet. Il ’98 viene inoltre ricordato per l’incidente della funivia del Cermis, gli attentati alle ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania e la prematura morte di Lucio Battisti.

Segnò il lancio da parte di Microsoft del sistema operativo Windows ’98, così come la nascita di Google, il motore di ricerca più famoso e utilizzato al mondo. Videro la luce anche RAI Cinema, l’azienda di giocattoli Funko e il marchio d’abbigliamento Berskha. I ragazzi del tempo scoprivano Crash Bandicoot 3, Metal Gear Solid, Tomb Raider III e PC Calcio 7. Nelle radio invece impazzavano Vasco Rossi con “Quanti anni hai”, Pino Daniele con “Je so’ pazzo”, gli 883 con “Hanno ucciso l’uomo ragno”, mentre Annalisa Minetti con “Senza te o con te” vinceva Sanremo. Sul piccolo schermo venivano trasmessi per la prima volta “Art Attack” con Giovanni Mucciaccia, “Blu Notte” con Carlo Lucarelli e “Controcampo” con Sandro Piccinini. Il grande schermo invece celebrava “Salvate il soldato Ryan”, “Paura e delirio a Las Vegas” e “Chiedimi se sono felice”.

Lo sport vedeva il sesto anello degli invincibili Chicago Bulls di Michael Jordan, la settima Champions League del Real Madrid e il 25esimo Campionato della Juventus. La Francia trionfava al Mondiale in casa nel segno di Zidane, premiato mesi più tardi con il Pallone d’oro. In Formula 1 Hakkinen diventava campione del mondo per il secondo anno di fila, battendo Schumacher con la sua McLaren MP4/13. In Inghilterra Ivanisevic affondava sotto i colpi di Peter Sampras, che portava a casa il suo quinto Wimbledon.

Tour de France 1998 – Il trionfo nel ricordo di Luciano Pezzi

Per poter entrare nell’élite ciclistica bisogna trionfare in almeno uno dei massimi tornei, che rispondono al nome di Giro d’Italia, Tour de France o Vuelta. Tra questi, il Giro d’Italia è il primo a livello cronologico. Alla quarta apparizione di sempre al Giro, Pantani diventa Maglia Rosa a Milano il 7 giugno 1998, aggiudicandosi l’81esima edizione. Il Pirata conquista il “trofeo senza fine” dopo una battaglia contro l’arcigno Tonkov. Il testa a testa con il russo è serrato e dura fino all’ultima tappa del Giro, dove un commosso Pantani, superato il traguardo, può finalmente gioire. È ufficialmente entrato nell’olimpo del ciclismo.

L’entusiasmo è ovviamente ai massimi storici, tanto che Pantani sembra approcciarsi all’imminente Tour de France in maniera quasi disinteressata. “Ma sì, puntiamo a un paio di arrivi in salita”, diceva ai gregari del team. Il 26 giugno però si ferma il cuore di Luciano Pezzi, manager e consulente tecnico della Mercatone Uno, faro e mentore per Marco Pantani. Il dolore è fortissimo, non quantificabile, ma nella testa del Pirata risuonano come un eco le parole di Pezzi di pochi giorni prima: “Marco, hai smesso di far bisboccia? Rimonta in bici, allenati. Devi andare al Tour, puoi vincerlo”.

È l’accadimento che smuove dal torpore il ciclista, proiettato fino a quel momento a conquistare la Francia l’anno successivo. Al via Pantani parte a rilento, ma tappa dopo tappa annichilisce l’intero gruppo, regalando un’istantanea indelebile nella storia di questo sport: la scalata al Galibier. Un’impresa mai vista prima, con Pantani capace di creare il vuoto sotto il diluvio torrenziale, nonostante l’alto livello di pendenza e la temperatura vicina allo zero. In memoria di quel momento, nel 2011 venne realizzata un’immagine stilizzata di Pantani, proprio nel punto esatto in cui è partito all’arrembaggio della Maglia gialla.

Il due agosto è un tripudio, il Pirata, nella tappa conclusiva Melun-Parigi, viene incoronato le Roi del Grand Boucle. A trentatré anni di distanza dal successo di Felice Gimondi, un altro italiano ritornava a conquistare la Francia. Diventando per sempre leggenda.

Pantani e Coppi – Dolore e rivalsa

A cavallo delle due guerre, il ciclismo in Italia riscontrava lo stesso seguito del calcio ai giorni nostri. Gli italiani si emozionavano e si dividevano per due grandi di questo sport: Gino Bartali e Fausto Coppi. Il Campionissimo fu il primo e unico italiano, fino appunto al successo di Pantani, a centrare la doppietta Giro d’Italia-Tour de France nello stesso anno. A differenza del ciclista cesenate, Coppi riuscì a bissare l’impresa, conquistando Italia e Francia nel 1949 e nel 1952.

Se nel 1949 Coppi vinse il Tour per manifestata superiorità, tre anni più tardi le cose andarono diversamente. Pochi giorni dopo l’inizio del Grand Boucle, morì Serse Coppi, il fratello minore di Fausto, per via di un’emorragia cerebrale rimediata per una caduta durante il Giro di Piemonte. Coppi è sconvolto ma, nonostante tutto, pochi giorni dopo trasforma il dolore in una prova di forza. Con la celebre scalata sull’Alpe d’Huez, avvia il conto alla rovescia verso la Maglia Gialla, guadagnando secondi su secondi sugli inseguitori.
Anche in questo caso, così come visto con Pantani, il Galibier offre una storia nella storia. Qui Carlo Martini immortala i rivali Fausto Coppi e Gino Bartali passarsi una bottiglia.

La vittoria di Coppi del 1952 e quella di Pantani nel 1998 sono accomunate dal sapore della rivalsa, nonostante epoche e contesti differenti. Il gusto dell’aver dato uno schiaffone morale alla vita, dopo che la stessa li aveva messi al tappeto, continua ancora oggi ad emozionare.

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