sabato, 20 Aprile 2024

Catania, donna uccisa in casa: convalidato dal Gip il fermo del figlio 15enne. Autopsia prevista per domani

Il Gip del Tribunale per i minorenni di Catania ha convalidato il fermo del figlio 15enne della donna uccisa nella notte tra il 25 e il 26 luglio. È stata fissata per domani, venerdì 29, l'autopsia sul corpo della giovane madre.

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Il figlio 15enne di Valentina Giunta, accusato di aver ucciso la madre 32enne nella notte tra il 25 e 26 luglio, è stato interrogato oggi, 28 luglio, dal Gip del Tribunale per i minorenni di Catania che ha convalidato l’arresto. Mentre è confermato che l’autopsia sul corpo della donna, accoltellata sulle scale di casa, verrà effettuata domani, venerdì 29 luglio. Il ragazzo era emerso subito come principale indiziato dell’omicidio della madre, colpita a morte con quattro coltellate, ed era stato fermato ieri dalla Polizia.

Il movente, che si ipotizzava già nelle prime ore di indagine, sembra confermato: la donna aveva intenzione di lasciare la casa portando con sé il figlio più piccolo, un bambino di 10 anni, e questa decisione non sarebbe stata ben accolta dal 15enne. Le motivazioni alle spalle di questa scelta sarebbero la volontà della donna di allontanarsi dalla famiglia dell’ex compagno, padre del 15enne, detenuto dal 2018. Nel passato di Valentina Giunta ci sarebbero infatti episodi di minacce e aggressione da parte di familiari dell’ex compagno, per i quali avrebbe presentato due volte denuncia, che in seguito avrebbe ritirato. Il ragazzo non avrebbe accettato la volontà di allontanamento della madre dal quartiere nonché dalla stessa famiglia del padre, a cui lui continua a essere molto legato, sviluppando un risentimento crescente che lo ha portato a vedere la scelta della madre come un “tradimento”.

Mentre il movente appare chiaro, la dinamica dei fatti è ancora in fase di ricostruzione. In particolare da chiarire il motivo per cui la donna, che si trovava nella casa per prendere le ultime cose in vista del trasloco, abbia aperto la porta al figlio, nonostante la paura che nutriva nei suoi confronti. Da chiarire inoltre anche altri dettagli: se il figlio abbia agito da solo o se ci siano altri responsabili e se sia stato aiutato nel suo tentativo di allontanamento nelle fasi successive all’omicidio.

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