sabato, 20 Aprile 2024

A Siena il Premio Ruggero Maccari per sceneggiatori emergenti, ospite Laura Morante

Premio Ruggero Maccari per sceneggiatori emergenti. L'evento si terrà a Cetona dal 23 al 25 luglio e avrà come ospite d'onore Laura Morante.

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La Fondazione Lionello Balestrieri ha lanciato la prima edizione del Premio Ruggero Maccari per sceneggiatori emergenti. Il concorso ha visto impegnati 100 giovani di età compresa tra 24 e 38 anni, tra i quali sono stati selezionati 16 finalisti. L’obiettivo del progetto è stato quello di individuare le sceneggiature più meritevoli per una miniserie di massimo 4 episodi, o un lungometraggio ispirato alla vita del pittore senese.

Per la premiazione sono previste tre giornate di gala, proiezioni, incontri e masterclass dedicati alla tradizione e al futuro della sceneggiatura cinematografica italiana a Cetona. L’evento si svolgerà dal 23 al 25 luglio e avrà come ospite d’onore Laura Morante. Attesi anche Valia Santella (David di Donatello 2022 per la sceneggiatura del film “Ariaferma” di Leonardo Costanzo), i registi Pietro Marcello, Francesco Munzi, Laura Samani (David di Donatello 2022 come miglior esordiente per il film “Piccolo Corpo”), Graziano Diana (sceneggiatore e regista), Irene Dionisio, e i critici cinematografici Lee Marshall e Fabio Ferzetti. Quest’ultimo sarà presidente della giuria.

Balestrieri era un artista sempre in conflitto con se stesso. Cercava continuamente di definire il proprio stile pittorico nonostante il successo del suo Beethoven, che lo rese celebre in tutto il mondo e che gli valse la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, consacrandolo “Pittore della musica”. Pittore, Maestro e Professore, si dedicò con impegno, per più di vent’anni, anche all’insegnamento, prodigandosi nella direzione dell’Istituto d’Arte Industriale di Napoli.

Il legame tra i due artisti è proprio con la città di Cetona. Questo legame che li unisce è diventato il fil rouge per denominare il premio. Ruggero Maccari, è stato uno dei pilastri della cinematografia italiana. Ha ricevuto anche il Premio Flaiano del 1985 come miglior sceneggiatore italiano, e in quell’occasione venne definito “capace di ricostruire, con pazienza, perseveranza, affetto e ironia, lungo 35 anni di attività ininterrotta, il viaggio dell’italiano popolare dagli anni della ricostruzione fino ai giorni nostri, dimostrandosi testimone tra i più attendibili di speranze e delusioni, attese, entusiasmi e sconfitte, vizi e virtù”.

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