giovedì, 25 Aprile 2024

Crisi di governo, Di Maio attacca: “Questo caos ha un solo nome”. Il PD incontra Draghi: insorge il Centrodestra. Per Brunetta il problema non esiste

Di Maio non fa sconti: "Questa crisi ha un nome e un cognome: Giuseppe Conte". Zingaretti elegge Letta: "È l'uomo giusto per ricucire le parti". L'incontro tra il segretario del PD e Mario Draghi sconvolge il centrodestra: "Inammissibile". Per Brunetta il problema non sussiste: "Non è una vera crisi, è solo una fase di passaggio".

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Inizieranno domani, 20 luglio, alle 9:30 le comunicazioni di Draghi in Senato. La giornata a Palazzo Madama dovrebbe terminare, presumibilmente, intorno alle 19:30, per poi passare alla Camera il giorno successivo. Giovedì alle 9:30 è previsto, invece, il dibattito. Alle 11:30 la replica del premier. Dopodiché ci saranno le dichiarazioni di voto. Alle 13:45 avrà inizio la votazione sulla fiducia al Governo, il cui risultato verrà reso noto alle 15:30. È quanto appreso al termine della Conferenza dei capigruppo del Senato.

Draghi incontra Letta, il Centrodestra non ci sta

“La democrazia non si fa con appelli e dichiarazioni, ma con il voto”. Così si è espressa la deputata di Fratelli d’Italia Lucaselli. Resta intransigente, dunque, la linea politica adottata dal partito della Meloni in merito alla crisi del governo Draghi. “Il tentativo di sostituire il pronunciamento popolare con l’ondata di prese di posizione a mezzo stampa favorevoli alla prosecuzione di questo Governo è palesemente mistificatorio”, ha detto la deputata. “Così come lo è il racconto che il PD cerca di imporre all’opinione pubblica circa gli sconquassi che deriverebbero da un’immediata fase elettorale”. È terminato, intanto, il vertice leghista tra Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e gli altri esponenti del partito. Trapela sconcerto, invece, dal colloquio avuto a pranzo tra il leader del Carroccio e Silvio Berlusconi. Con loro, hanno preso parte all’incontro gli alleati centristi Lorenzo Cesa e Antonio De Paoli, nonché i capigruppo leghisti Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Il motivo sarebbe dovuto all’incontro avvenuto in mattinata tra Mario Draghi e il segretario del PD, Enrico Letta. Ora le forze del Centrodestra avrebbero intenzione di chiedere un nuovo colloquio al Presidente.

Brunetta: “Non è una crisi, è solo un momento di passaggio”

“Siamo in un momento di passaggio, non di crisi. Spero prevalga il buon senso visto negli appelli e nelle telefonate ricevute da tutte le cancellerie europee. Il nostro Paese, in questo frangente, è un pilastro della stabilità internazionale”. Queste le parole del ministro Brunetta, intervenuto alla cerimonia di avvio al servizio di ruolo del personale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli tenutasi a Roma. “Ieri, il presidente Draghi ha siglato in Algeria 15 accordi che consentiranno all’Italia di essere l’hub energetico di tutta Europa. Una cosa mai successa prima”, ha aggiunto. “Io credo che, alla fine, il buon senso prevarrà in tutti i partiti e le istituzioni. L’Europa ha bisogno dell’Italia e viceversa”.

Carfagna: “A Draghi nessun consiglio. Domani sarà tutto più chiaro”

Decisamente più pessimista la ministra Carfagna, che ha affermato: “Ritengo che in questo momento siamo tutti chiamati al rispetto delle regole. Su tutte, quella di prestare attenzione alle comunicazioni del presidente Draghi. Non credo abbia bisogno di consigli. Entro domani avrà a disposizione tutti gli elementi politici necessari per prendere le sue decisioni. Presto sarà chiaro agli italiani qual è la vera posta in gioco. Chi vuole la crisi e chi non la vuole. Chi lavora per l’interesse del Paese, e chi lo fa per il proprio tornaconto personale”.

Zingaretti: “Letta uomo giusto per ricucire le parti”

Nel frattempo, si tiene il coordinamento politico del PD. È quanto si apprende da alcune fonti interne al partito. Sarebbero presenti, oltre a Enrico Letta, vari membri della segreteria e alcuni ministri. Contemporaneamente, Di Maio ha riunito i gruppi parlamentari di Insieme per il Futuro. “Mi auguro che si possa andare avanti con questo Governo. È un oggettivo sentire comune. Ma per proseguire insieme non servono tifosi e anatemi. Occorrono costruttori. Persone che aiutino le parti a unirsi. È questo il ruolo che si è ritagliato Letta, e ha fatto molto bene”. Così, su Twitter, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Il vicepresidente dei senatori del PD, Franco Mirabelli, invece si è scagliato contro il Centrodestra: “Non capisco la polemica di Lega e Forza Italia”, ha detto. “Il PD ha sempre lavorato, e continua a farlo, per sostenere il governo Draghi. Lo riteniamo, in questa situazione, una necessità per il Paese. Invece di sollevare polemiche inutili sugli incontri del Presidente, dicano con chiarezza se anche loro la pensano allo stesso modo. Non è questo il momento delle polemiche”.

Di Maio: “Questa crisi ha un nome e un cognome: Giuseppe Conte”

Per Di Maio, invece, la questione è duplice. “Dalle dimissioni di Draghi sono accaduti due avvenimenti clamorosi”, ha detto durante l’assemblea congiunta della sua nuova creatura politica. “Innanzitutto, le manifestazioni e gli attestati di supporto al governo affinché possa restare in carica. Poi, il direttivo della Camera del M5S che ha espresso la volontà di votare la fiducia all’esecutivo. Diciamoci la verità. Il partito di Conte ha già deciso di non votare la fiducia al governo Draghi. Conte, al momento, sta scommettendo sul voto anticipato. Ma sarebbe un ulteriore crollo nei sondaggi. Draghi ha dato delle garanzie. Al MEF è stato aperto un tavolo sul superbonus. Sono state date rassicurazioni sul salario minimo, iniziando un percorso con le parti sociali. Si sta lavorando sul cuneo fiscale. Credo dunque che il M5S stia accampando scuse. Agitando bandierine”. Poi l’attacco diretto a Conte: “Siamo in una situazione surreale. Avremmo dovuto occuparci dei problemi veri del Paese. Pensare a famiglie e imprese. Invece siamo in mezzo a una crisi di governo. I cittadini, però, sanno bene chi è il responsabile di tutto ciò. Ha un nome e un cognome: Giuseppe Conte”. I pentastellati, dal canto loro, hanno prontamente smentito le sue parole.

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