giovedì, 25 Aprile 2024

Virus Marburg, confermato focolaio in Ghana. Oms: “Prevenzione e tracciamento contro possibile epidemia”

Dai test di laboratorio, condotti sui campioni delle due vittime ghanesi, è arrivata la conferma che si tratta del virus Marburg, una malattia emorragica grave, altamente infettiva, appartenente alla famiglia dell'Ebola. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha allertato i Paesi vicini.

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A un anno dal primo caso confermato in Guinea, anche il Ghana dichiara il primo focolaio del virus Marburg, una malattia emorragica grave, altamente infettiva, appartenente alla stessa famiglia della malattia da virus Ebola. Mentre in Guinea il focolaio è stato dichiarato chiuso a settembre 2021, in Ghana si sta lavorando per evitare che la situazione sfugga di mano. Le vittime ghanesi del virus, non imparentate tra di loro, sono due uomini di 26 e 51 anni. Sono arrivati nello stesso ospedale, nella regione meridionale degli Ashanti del Ghana, e presentavano tra i sintomi diarrea, febbre, nausea e vomito. Entrambi sono deceduti, a pochi giorni l’uno dall’altro: il primo, arrivato il 26 giugno scorso, è morto il giorno dopo, mentre il secondo, arrivato il 28 giugno, è morto il giorno stesso. Campioni prelevati dalle due vittime sono stati esaminati nel laboratorio dell’Institut Pasteur di Dakar, in Senegal, che collabora con l’Organizzazione mondiale della Sanità. Dall’analisi è arrivata la conferma ufficiale: il virus era presente in entrambi i pazienti.

Proprio le caratteristiche della malattia, alta infettività e tendenza emorragica, insieme al timore che possa di conseguenza sfuggire di mano, ha convinto l’OMS a supportare una squadra nazionale congiunta nella regione di Ashanti, e le autorità sanitarie ghanesi stanno effettuando le attività di prevenzione e tracciamento della malattia, fornendo dispositivi di protezione individuale, allertando e educando le comunità sui rischi del virus, nonché eseguendo test e tracciando contatti. È lo stesso direttore regionale dell’Oms per l’Africa, dottor Matshidiso Moeti, a riconoscere la velocità della risposta: “Le autorità sanitarie hanno risposto rapidamente, ottenendo un vantaggio nella preparazione in vista di una possibile epidemia”. Guinea e Ghana non sono gli unici stati africani in cui la malattia è stata rilevata. In passato sono stati infatti segnalati focolai ed episodi sporadici anche in Angola, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Sud Africa e Uganda.

 

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