Esce oggi per Fazi Editore, “Legendborn”, romanzo d’esordio dell’autrice americana Tracy Deonn. Il libro ha un grandissimo potenziale e i lettori a cui è stato affidato in anteprima lo hanno da subito riconosciuto. Primo di una serie fantasy “ya Legendborn” ha tutte le carte in tavola per scalare le classifiche.
La Deonn si è ispirata al mito arturiano e lo ha completamente capovolto, mantenendo però quell’essenza secolare. Le vicende si svolgono in un ambiente universitario, scelta intelligente per far sì che i nostri personaggi possano discutere di elitarismo nelle società segrete ma anche nelle università in generale. Il tutto è contornato da luoghi comuni e scorci di razzismo. Tra i membri della tavola rotonda ci sono anche personaggi appartenenti alla comunità LGBTQ+.
Legendborn ha diverse potenzialità, tra queste la scrittura della Deonn aiuta il lettore a non darsi per vinto dalle prime pagine e continuare a leggere. Il prologo è scritto in maniera magistrale, abbiamo tutto quando davanti agli occhi ed è spiegato con estrema cura e semplicità. Le restanti 500 pagine scorrono senza neanche accorgersene.
Tematica principale affrontata dalla Deonn è quello del dolore, la nostra protagonista aveva perso la madre in un incidente stradale. Bree non si arrende, pensa che ci sia altro dietro alla sua morte, si attacca a quella convinzione per non accettare, in qualche modo la realtà. Ed ecco che Bree si sdoppia, c’è “Prima Bree” e “Dopo Bree”, ad indicare la sua personalità prima e dopo il tragico avvenimento.
Quando si fa una rivisitazione storica come il mito di Arthur in un’ambientazione come il profondo sud degli Stati Uniti, c’è molta storia da disfare. Deonn si assicura che parti della storia non vengano dimenticate o nascoste. Ha dato al mito di Arthur un aspetto completamente nuovo e ha offerto ai lettori qualcosa su cui riflettere.
