mercoledì, 24 Aprile 2024

Catanzaro, pacco sospetto davanti la Procura: falso allarme bomba

Un falso allarme bomba per un pacco sospetto trovato davanti alla sede della Procura è scattato a Catanzaro. Dopo le operazioni degli artificieri all'interno della scatola non è stato trovato nulla di preoccupante.

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Un allarme bomba per un pacco sospetto è scattato nella tarda serata di ieri, 11 luglio, a Catanzaro. A lanciare l’allarme, poi rivelatosi successivamente falso, sono stati i militari dell’Esercito insospettiti dalla presenza del pacco in un’aiuola a poche decine di metri dalla sede della Procura di Catanzaro, diretta dal magistrato Nicola Gratteri, già al centro di numerosi progetti di attentati.

Le operazioni

I militari, senza esitare un attimo, hanno avvertito la Polizia. Gli artificieri della Questura,  dopo aver prelevato la scatola con l’ausilio di un robot e fatta brillare, ma al suo interno non è stato trovato nulla di preoccupante. L’operazione è durata diverse ore. Secondo quanto si è appreso per gli investigatori il pacco, contenuto in una busta di plastica, sarebbe stato lasciato lì per una dimenticanza; niente che possa far pensare a un gesto dimostrativo o all’ennesima intimidazione contro il procuratore capo di Catanzaro.

Gratteri

Il magistrato calabrese che combatte la ‘ndrangheta e vive da 36 anni sotto scorta, è stato oggetto di numerosi disegni di attentati. L’ultimo progetto scoperto è venuto alla luce grazie al fiuto dei Servizi segreti di un Paese Oltre oceano. Dopo aver intercettato una comunicazione sospetta nei confronti del procuratore, hanno avvisato immediatamente le autorità italiane. Dopo questa segnalazione, la scorta di Gratteri è stata rafforzata con l’aggiunta di 3 autovetture blindante, una delle quali è fornita di un dispositivo che inibisce le frequenze gsm e le altre utilizzate per le trasmissioni radio e cellulari.

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