giovedì, 25 Aprile 2024

Roma avvolta dalle fiamme, allarme di Arpa Lazio: “Valori delle diossine oltre i limiti”

Il grande incendio nella zona di Centocelle a Roma ha riportato gravi danni in termini di inquinamento. Infatti, secondo le rilevazioni di Arpa, i valori delle diossine sono oltre i limiti.

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Il racconto del grande incendio di Roma al tempo dell’imperatore Nerone nel 64 d.C., narrato nel XV libro degli Annales di Tacito, sembra essere di nuovo attuale; Roma continua a bruciare. È un mese e mezzo che la Capitale sta facendo i conti con una sequenza di roghi che hanno messo a ferro e fuoco la città.

Incendio di sabato

Sabato 9 luglio si è sviluppato il quarto grande rogo nella zona di Centocelle. Le fiamme sono partite da un deposito di un’autodemolizione vicino al parco e una densa nube di fumo ha avvolto l’intera zona. Il rogo è divampato nell’aera di smistamento dei rifiuti, le fiamme hanno seguito la linea dei rifiuti fino ad arrivare al deposito degli autodemolitori. Per domare le fiamme alimentate anche dal vento sono state necessarie 50 squadre dei Vigili del Fuoco, arrivate da tutto il Lazio e da altre 5 regioni, e l’automezzo idroschiuma aeroportuale “Dragon x 6”. Ieri sono state fatte evacuare, a scopo precauzionale, alcune palazzine a Torre Spaccata.

Gualtieri: “Non ci faremo intimidire”

La Procura di Roma ha aperto un’indagine e sta valutando tutte le ipotesi, per gli inquirenti non si esclude l’ipotesi di incendio doloso. “Nessuna pista è esclusa, certo è che la mano dell’uomo, poi si vedrà se sono episodi dolosi o colposi, anche se qualcuno doloso è già stato accertato”, le parole del sindaco Roberto Gualtieri, che ha continuato “come amministrazione andremo avanti sulla nostra decisione di dotare Roma di impianti di rifiuti, non ci faremo intimidire”.

Ipotesi di “terrorismo ecologico”

Per molti politici quello degli incendi a Roma è un disegno criminale con un obiettivo preciso, ma da quanto si è appreso è ancora presto per parlare di “mafia dei rifiuti”. Tra i primi a parlare di “terrorismo ecologico” è stato il vicepresidente del Pd  alla Camera ed ex assessore all’urbanistica di Roma, Roberto Morassut. Anche l’assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti ha affermato di essere convinta che dietro i vari incendi ci sia la mano dell’uomo, anche se non si può essere sicuri che il movente sia mafioso. “Abbiamo deciso un maggiore coordinamento tra le Forze dell’ordine non solo sulle indagini, ma anche sul fronte della prevenzione; faremo una sorta di mappatura delle zone più a rischio”, ha dichiarato l’assessora.

Incendio in appartamento

Intanto non si arrestano neanche gli incendi negli appartamenti. Madre e figlio sono morti durante la notte nella loro abitazione in zona Bravetta, all’interno del XII Municipio di Roma. L’incendio è divampato intorno alle 2:45 per cause ancora da accertare. Sul posto diverse squadre dei Vigili del Fuoco muniti di autoscale e autobotte, oltre ai sanitari del 118. A trovare i corpi senza vita sono stati i soccorritori durante le operazioni di spegnimento dell’incendio. La donna di 74 anni, disabile, è stata ritrovata in camera da letto, mentre il figlio 30enne, è stato sorpreso dalle fiamme mentre si trovava in bagno. Le salme sono state portate al Policlinico Gemelli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Valori delle diossine oltre i limiti

I rilievi effettuati da Arpa, nella zona dove si è verificato il maxi incendio di sabato, hanno registrato valori di diossine oltre i limiti consentiti. “Questi valori sono dati prodotti dagli incendi nell’immediato. Sono stati comunicati al l’Asl di riferimento che valuterà se e quali misure applicare. Siamo fiduciosi che già dalle prossime ore i valori potranno tornare alla normalità“, ha spiegato Marco Lupo, direttore generale Arpa Lazio. L’ente ha tempestivamente avviato le attività di monitoraggio della qualità dell’aria dopo il rogo, installando nella serata di sabato 9 luglio due campionatori per la misura dei microinquinanti. Gli esiti hanno registrato un valore per le diossine pari a 10,6 pg/m3 superiore al valore di riferimento individuato dall’OMS per l’ambiente urbano (0,3). Per quanto riguarda il benzopirene è stato registrato un valore di 2,6 ng/m3, superiore anche esso alla media annua pari a 1 ng/m3.

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