martedì, 23 Aprile 2024

Regno Unito, ufficiali le dimissioni di Johnson: “Lascio ma non avrei voluto”

Boris Johnson ha annunciato ufficialmente le sue dimissioni. L'ormai ex leader del partito Tory traghetterà il Paese fino all'autunno, quando gli inglesi saranno chiamati alle urne.

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Boris Johnson si è dimette. Il premier britannico, dopo la bufera che l’ha colto in questi giorni, con le dimissioni a raffica di molti suoi ministri a seguito dello scandalo Pincher, lascia il Governo. In giornata atteso l’annuncio ufficiale alla Nazione. Ormai rimasto solo, la scelta sembrava inevitabile, a seguito della decisione di ben 50 ministri di ritirarsi, tra cui il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, e del ministro della Sanità Sajid Javid, seguiti dal vicepresidente del partito e da una sfilza di sottosegretari. L’era Johnson è così finita.

Scandalo Pincher

Lo scandalo Pincher rimanda alla vicenda che vede coinvolto Chris Pincher del governo Tory. Pincher si sarebbe ubriacato in un bar di Londra e poi avrebbe molestato due uomini, tra cui un deputato. Dopo i fatti è venuta fuori un’altra segnalazione risalente al 2020 e cioè che Boris Johnson fosse a conoscenza di tutto. Ma il Premier non si è mai mosso, così sono partite le dimissioni di massa.

Boris Johnson resterà in carica fino all’autunno, poi si torna alle urne

Johnson abbandonerà subito il ruolo di leader del partito conservatore, rimanendo in carica come Premier fino all’autunno. Il suo successore alla guida dei Conservatori dovrebbe essere scelto entro l’estate. Oltre 50 i ministri e altri membri del governo, che avevano abbandonato l’esecutivo nel giro di 48 ore, sostenendo che Johnson non fosse più “degno” del suo ruolo a Downing Street. Dopo le polemiche per lo scandalo Pincher e la leadership interna ai Tories, Brandon Lewis, responsabile del dicastero per l’Irlanda del Nord, anch’egli tra i ministri che hanno abbandonato il governo, afferma che l’esecutivo inglese è “oltre il punto di non ritorno”. “Non posso sacrificare la mia integrità personale per difendere le cose come stanno adesso. Il partito conservatore al potere e il Paese meritano di meglio” prosegue Lewis. Abbandona l’incarico anche il ministro delle Pensioni Guy Opperman, che nella lettera inviata al Premier Johnson spiega di essere stato “particolarmente sconvolto dal comportamento di Downing Street durante le restrizioni per il covid. I recenti eventi hanno dimostrato chiaramente che il governo non può funzionare con lei in carica“.

La conferma della dimissioni

Lascio ma non avrei voluto. Nessuno è indispensabile“. Con queste parole Boris Johnson ha annunciato ufficialmente la sua decisione di dimettersi. Subito dopo ha affermato che era “volontà dei Tories che ci fosse un nuovo leader di partito e quindi del Paese“. Nonostante la sua decisione di dimettersi, ha confermato che svolgerà il ruolo da Primo Ministro fino all’elezione di un nuovo Premier. BoJo si è detto deluso per questa dipartita forzata mentre lui e il suo governo stavano “dando così tanto” e “nel momento in cui la scena economica risulta così difficile a livello nazionale e internazionale“. Poi ha aggiunto: “Mi dispiace non aver avuto successo nelle discussioni ed è doloroso non vedere attraverso così tante idee e progetti“. Rivolgendosi al popolo ucraino, Johnson ha detto che continuerà a sostenerlo nella lotta contro Vladimir Putin.

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