mercoledì, 9 Ottobre 2024

Cani gatti e microchip, Associazione Franca Valeri: “Un gesto d’amore per il proprio animale”

Applicare il microchip al proprio amico a quattro zampe è un gesto di amore e, al tempo stesso, un'azione necessaria a norma di legge. L'Associazione Animalista Franca Valeri promuove, sempre con enorme successo, iniziative gratuite di microchippatura nei comuni di tutta la Regione Lazio.

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Tanti amano gli animali da compagnia e molti di noi hanno in casa un piccolo amico a quattro zampe che ci gira intorno scodinzolando felice o facendo le fusa. Ma è davvero amore quello che proviamo per loro se decidiamo di non tutelarli e salvaguardarli con l’inserimento di un microchip? È questa la domanda che ci pone Giulia Negri, responsabile dell’Associazione Animalista Franca Valeri, durante l’evento gratuito del “Microchip day”, svolto nell’ambito della festa di Protezione Civile a Canale Monterano il 19 giugno scorso.

“Queste giornate, organizzate con l’accordo della Regione Lazio e dei Comuni, vedono sempre una grande affluenza di persone: da una parte è un enorme successo dell’iniziativa, dall’altra è un fallimento della civiltà. C’è una legge del 1991 che regolamenta l’applicazione del chip, quindi significa che i cittadini ancora non sono correttamente informati e molti veterinari non dicono che cani e gatti vanno microchippati secondo legislazione. Se ami il tuo animale lo fai, perché in caso di smarrimento lo puoi ritrovare o, nel caso qualcuno lo ritrovi, lui può tornare da te, perché con il chip riusciamo a risalire al proprietario. Quindi è una questione di senso civico e di amore al tempo stesso. Le persone non microchippano gli animali fondamentalmente per ignoranza, perché non vogliono spendere soldi e una parte anche per furbizia, che per me equivale a inciviltà; sanno che se il cane è chippato si può risalire a chi l’ha abbandonato: tutti quelli che non vogliono gestire l’animale come andrebbe gestito – spiega Giulia Negri -, non microcippandolo si scaricano dalla responsabilità in caso di incidenti”.

“Come associazione organizziamo spesso giornate come questa per sensibilizzare le amministrazioni comunali. Nel caso in cui un cane senza microchip causasse un incidente, provocando morti o feriti, ne risponderebbe il Comune, quindi è interesse del sindaco stesso promuovere campagne di microchippatura. Sensibilizzando l’amministrazione su questo argomento, l’amministrazione sensibilizzerà i cittadini”.

“Si può microchippare un animale sia da un veterinario privato che alla Asl. Nel Lazio si paga un bollettino di 8 euro, che è una tassa fissa, più la prestazione del professionista, cifra che varia dai 20 ai 30 euro. Al massimo si può arrivare a 40, ma è raro. Andando alla Asl, gli animali vengono microchippati e iscritti all’anagrafe con circa 28 euro. L’amministrazione comunale dovrebbe fare dei controlli a tappeto per accertarsi che gli animali domestici presenti sul territorio siano chippati e, in caso contrario, dovrebbe multare i padroni che non sono in regola. Nel Comune di Roma il microchip è obbligatorio anche per i gatti oltre che per i cani, anche se queste giornate sono pensate prevalentemente per i meticci presi dai canili. Tuttavia, spesso vengono anche persone con cani di razza, che hanno sborsato notevoli cifre per acquistarli ma che poi non spendono per microchipparli”.

L’associazione è nata nel 2004 per volere di Franca Valeri che, oltre a essere una grandissima attrice, era anche un’amante degli animali. Ha fondato questa organizzazione per dare supporto a cani randagi, gatti abbandonati e a tutti gli amici pelosi che hanno bisogno di aiuto. Ha creato anche un piccolo rifugio su un terreno di sua proprietà a Trevignano Romano, tuttavia “è difficile ospitare altri animali per mancanza di spazio e volontari. Speriamo sempre di riuscire a far adottare tutti quelli presenti“, sottolinea Giulia Negri. Sostenere organizzazioni come questa, attraverso donazioni, acquistando gadget o fornendo un aiuto concreto come volontari, è fondamentale per dare riparo, cure, cibo e un po’ d’affetto agli animali che si ritrovano in mezzo a una strada, rischiando costantemente la vita, al freddo pungente in inverno e al caldo asfissiante d’estate, spesso malandati per mancanza di nutrimento e con lo sguardo triste di chi ha tanto amore da donare e tanto bisogno di riceverne.