mercoledì, 24 Aprile 2024

Terrorismo, progettavano attentato con esplosivo in Italia: 2 indagati

Due giovani incensurati sono stati sottoposti al fermo per associazione con finalità di terrorismo, arruolamento e addestramento. I due avrebbero progettato un attentato con esplosivo in Italia.

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Due giovani incensurati, un uomo e una donna, sono stati raggiunti, il 15 giugno scorso, da un provvedimento di fermo. La coppia è indagata per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, arruolamento e addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale. Il provvedimento, emesso dalla Procura di Trento, è stato eseguito dai Carabinieri del Ros. Un lavoro svolto grazie al supporto del Comando provinciale Trento, del Gruppo di intervento speciale e del Raggruppamento investigazioni scientifiche.

Il G.I.P. di Rovereto, il 18 giugno, ha disposto, solo nei confronti dell’uomo, la misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari, con obbligo di braccialetto elettronico. Misura che, secondo l’Autorità Giudiziaria, è legata alla necessità di garantire un percorso di deradicalizzazione del giovane, nel quale avrà un ruolo importante la famiglia di origine, perfettamente integrata nel tessuto sociale italiano.

Le indagini

Dalle attività investigative è emerso che entrambi i giovani, nati in Italia da famiglie di origini kosovare, inseriti e integrati nel contesto sociale, di lavoro e di studio, avrebbero intrapreso da tempo un percorso di radicalizzazione reso possibile dalla propaganda jihadista sul web. Stando alle indagini dei militari i due indagati si sarebbero addestrati per compiere atti violenti. Quindi, in un secondo momento, avrebbero progettato un attentato con l’utilizzo di ordigni esplosivi, da compiere in Italia in nome dell’organizzazione terroristica “Stato Islamico”. Secondo i loro piani criminosi, dopo l’attentato si sarebbero dovuti recare in Africa per unirsi all’organizzazione terroristica. Le perquisizioni effettuate dai Carabinieri hanno consentito di sequestrare materiale informatico e prodotti chimici. Prove che adesso si trovano nelle mani del Raggruppamento investigazioni scientifiche per gli accertamenti tecnici.

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