Esponenti di diversi Paesi si sono espressi sulla questione della fornitura energetica. Dalla Commissione europea, il vice presidente Frans Timmermans: “Allarme in 10 Stati, il rischio del taglio totale di gas è alto”. Dall’Inghilterra, il primo ministro Boris Johnson: “Il nostro servizio di Intelligence ritiene che la Russia potrebbe arrivare a un momento in cui non ci sarà più alcuno slancio in avanti perché avrà terminato le risorse”. Dagli Stati Uniti, il presidente Joe Biden ha proposto la “sospensione delle tasse federali sulla benzina per i prossimi 90 giorni”. Mosca corre ai ripari, il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, è tornato in Iran, nella capitale Teheran, per dei colloqui riguardo a un rafforzamento della cooperazione energetica.
Timmermans: “Allerta in 10 Stati, si rischia il taglio totale”
Il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, nel suo intervento al Parlamento europeo di Bruxelles ha dichiarato che in totale sono 12 i Paesi membri colpiti “dal taglio unilaterale delle forniture di gas dalla Russia e 10 Stati hanno diramato un avvertimento iniziale ai sensi delle regole sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas”, quindi il rischio di una totale interruzione delle forniture “è oggi più reale che mai”.
Johnson: “Lo slancio di Mosca rallenterà per esaurimento risorse”
Il ministro inglese Boris Johnson ha detto che, secondo una previsione dell’Intelligence britannica, lo slancio offensivo di Mosca rallenterà già nei prossimi mesi perché avrà esaurito le risorse. Ha poi aggiunto che “dobbiamo aiutare gli ucraini a invertire la dinamica. Discuterò di questo al vertice del G7 in Germania”.
Biden: “Stop tasse sulla benzina per 3 mesi”
Il presidente americano Joe Biden ha proposto “la sospensione delle tasse sulla benzina per 90 giorni” per contrastare il caro prezzi. Si è rivolto alle compagnie che gestiscono le pompe di carburante e ha aggiunto: “Questi non sono tempi normali, sono tempi di guerra, di rischi globali”, per poi esortarli ad abbassare la “pressione sul prezzo del carburante”. “Dovete farlo oggi, farlo ora. Il popolo americano ha bisogno di sollievo”. Infine, ha ricordato come si è arrivati a questo punto: “Putin ha invaso l’Ucraina con 100mila uomini”.
Lavrov in Iran per “rafforzare la cooperazione energetica”
Mosca, plurisanzionata, corre ai ripari. Il Ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, è ritornato in Iran, a Teheran, per dei colloqui volti a un rafforzamento della cooperazione energetica. La Russia ha bisogno di nuovi interlocutori o di rafforzare quelli che già ha, motivo per cui la scelta è ricaduta sull’Iran. Infatti, sia Teheran sia Mosca hanno enormi riserve di petrolio e gas, ma sono vincolate da sanzioni che riducono la loro capacità di esportare la produzione. Durante il colloquio con il presidente iraniano Ebrahim Raisi, Lavrov avrebbe detto: “In tutti i Paesi che subiscono l’influenza negativa della linea egoistica assunta dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, sorge l’oggettiva necessità di riconfigurare le relazioni economiche, così da non dover dipendere dai capricci dei nostri partner occidentali”.
